Un sammarinese in Islanda: la storia di Daniele Massaro e dei suoi 12 viaggi nella terra del ghiaccio e del fuoco

Dal ristorante Due Archi di Fiorentino ai paesaggi selvaggi dell’Islanda: il viaggio di un sammarinese che si è lasciato ispirare da una terra estrema e ha trasformato la sua passione in un progetto digitale unico.

C’è chi in Islanda ci va una volta nella vita, e chi – come Daniele Massaro – ci torna dodici volte.

Classe 1986, sammarinese, di professione ristoratore, Daniele è il volto dietro al progetto “Due Archi”, ristorante nel Castello di Fiorentino, a San Marino. Ma oltre alla cucina, ha una seconda passione che brucia da anni: l’Islanda.

Tutto è iniziato nel 2021.

«Il primo viaggio è stato un fulmine. Volevo esplorare un paese lontano dalla routine, ma non mi aspettavo di trovarci così tanto di mio: la natura estrema, i colori, il silenzio, la potenza del paesaggio. Ho visto un’eruzione vulcanica di notte, in una zona completamente deserta, e da lì è scattato qualcosa.»

Da allora, Daniele ha organizzato dodici viaggi, spesso accompagnato da amici. Ha attraversato la terra del ghiaccio e del fuoco in lungo e in largo, in estate e in inverno, a bordo di un 4×4, percorrendo migliaia di chilometri tra cascate, crateri, geyser e canyon.

«Ogni volta trovo qualcosa di nuovo. Nonostante l’Islanda sia un’isola, è impossibile finirla.

Ci sono luoghi che cambiano da un anno all’altro. È un viaggio che non si esaurisce mai.»

Uno degli episodi più incredibili?

«Ero sulla costa nord con un gruppo di amici. Avevamo dormito in macchina per essere lì all’alba.

A un certo punto, proprio mentre ci svegliavamo, abbiamo visto un arcobaleno doppio sul mare. Poco dopo, sono arrivate le balene. Era come se la natura stesse mettendo in scena uno spettacolo solo per noi.»

Ma Daniele non si è limitato a fotografare. Viaggio dopo viaggio, ha raccolto note, tracce, luoghi segreti, pozze termali dimenticate, con l’idea di costruire qualcosa che potesse essere utile anche ad altri.

Ne è nata una guida digitale alternativa, che oggi conta oltre 300 punti geolocalizzati su Google Maps: un vero atlante del viaggiatore indipendente.

E San Marino?

«Quando sono in viaggio, porto sempre la bandiera con me. Per me essere sammarinese è un modo di pensare: piccoli, sì, ma capaci di andare lontano. Anche per questo ho voluto raccontare questo progetto partendo da qui.»

Nei prossimi giorni pubblicheremo un secondo articolo in cui Daniele ci racconterà la sua guida digitale: cos’ha dentro, come funziona e perché può fare davvero la differenza per chi vuole scoprire l’Islanda in modo autentico.

Segui la sua storia e scopri il progetto completo nelle prossime pubblicazioni su Giornale SM.