UN TURISMO CHE E’ SOLO UN RICORDO … di Paolo Forcellini, Presidente Emerito di Porta del Paese

Anche Giugno sta scorrendo velocemente e purtroppo sul fronte turismo nulla sta cambiando in positivo. Vedere le vie del centro alle 17 della sera completamente vuote e silenziose producono un senso di grande tristezza nei sammarinesi, quelli che hanno conosciuto e vissuto i così detti anni d’oro quando i villeggianti della riviera nel primo pomeriggio salivano numerosi per ritornare in riviera al tramonto. Oggi purtroppo quegli anni sono solo un ricordo e sarà difficile farli tornare soprattutto per l’involuzione che il turismo stesso ha vissuto ultimamente. Se allora bastava attendere l’arrivo delle corriere delle Agenzie Turistiche ormai scomparse, oggi ci si deve accontentare dell’arrivo di qualche pullman proveniente dai paesi dell’est ma anch’essi in forte calo da qualche anno .Molti i negozi che chiudono. Alla zona della Stazione è una strage con un continuo “affittasi” o “cedesi attività”. In via Paolo Terzo, Onofri e Maccioni ormai le serrande sono chiuse da tempo nonostante i tentativi di farle riaprire . Ma se il commercio fuori le mura piange, quello del Centro Storico non ride. Già diverse le attività chiuse e sembra che altre siano in procinto di farlo anche a stagione inoltrata. Un turismo che negli ultimi 15 anni ha visto dimezzare le presenze sul Titano nonostante l’impegno delle Segreterie di Stato che si sono alternate .Ormai in riviera non c’è più un turismo stabile, per cui i nuovi vacanzieri del mordi e fuggi non trovano il tempo per farci una pur breve visita preferendo godersi quelle poche ore di sole cui dispongono sui lettini in spiaggia, molti altri poi da tempo hanno optato per l’estero, viste le offerte con prezzi stracciati, in particolare i giovani sempre alla ricerca di nuove emozioni ai quali per un motivo o l’altro hanno chiuso le tante discoteche che li attirava sulla costa Romagnola. Anche l’offerta commerciale non sembra più interessare, gli accendini, la ceramica, i souvenir i liquori, l’artigianato era l’attrattiva, oggi merce scomparsa dalle vetrine e sostituite con quella che non ci rappresenta e che non è difficile trovare in qualsiasi altra città e dai “vu cumprà”. San Marino ormai sembra non destrare più l’interesse che destava anni fa’. Forse anche la pessima pubblicità che ci siamo fatti sui mass media, con le vicissitudini politiche-economiche che l’hanno coinvolto, non ci ha certo aiutato . Ma come uscirne? Una cosa è certa. Con l’unione e la sinergia fra politica e comparti turistici, alberghiero, della ristorazione e del commercio e soprattutto con il ritorno ad eventi di grande risonanza nazionale ed internazionale, convegni, congressi e fiere , in definitiva tutto ciò che ci ha scippato il vicino, appuntamenti annuali che hanno avuto grande successo e portato tanta gente in Repubblica negli anni passati. Intanto accontentiamoci di quel che passa il convento, in attesa che la situazione finanziaria migliori che permetta di riprogrammare quegli eventi che le vecchie generazioni ricordano con tanta nostalgia.

Paolo Forcellini