La firma, poi il brindisi e dopo la conferenza stampa con i media sammarinesi (a seguire anche l’udienza con i Capitani Reggenti) dove però il clima festoso ha subito qualche contraccolpo.
E’ questo quello che è successo intorno alle 11:40 quando l’ambasciatore americano per Italia e San Marino John Phillips e il segretario di Stato alle Finanze Gian Carlo Capicchioni hanno siglato l’intesa sui Fatca, cioè una sorta di scambio di informazioni a livello bancario tra gli istituti di credito del Titano e l’amministrazione fiscale statunitense.
La firma è stata preceduta dai colloqui a cui era presente anche il segretario di Stato agli Esteri Pasquale Valentini, e vari funzionari sammarinesi compresi gli attuali vertici di Banca Centrale e il presidente dell’Associazione bancaria sammarinese Daniele Guidi. Per parte americana, oltre all’Ambasciatore Phillips e al seguito di personale, anche il console generale degli Usa (Abigail Rupp). Subito dopo l’intesa il brindisi e la conferenza stampa introdotta sal segretario Valentini che ha espresso soddisfazione per la firma, al pari del collega alle Finanze Capicchioni.
Un clima più che cordiale sottolineato anche dall’ambasciatore Phillips che nel suo discorso ha esordito definendo l’intesa di oggi “un’altra pietra miliare nei rapporti che proseguono da molti, molti decenni” tra San Marino e gli Stati Uniti. Ha pure ricordato la lettera del presidente Abramo Lincoln del 1861 agli allora Capitani Reggenti. L’ambasciatore americano ha anche lodato l’impegno del Titano per intensificare la cooperazione e aperto alla possibilità di collaborazioni economiche in diversi campi compreso quello finanziario.
Poi quando sono iniziate le domande dei cronisti ha gelato molte delle speranze sammarinesi.
Nel suo discorso introduttivo il segretario agli Esteri Valentini aveva infatti ricordato gli oltre due anni di trattativa per giungere alla firma odierna specificando come l’occasione dell’accordo sui Fatca abbia “contribuito a una intensificazione delle relazioni con gli Usa”. Il segretario Valentini ha poi auspicato che possa essere accolta la richiesta sammarinese che “questa stagione degli accordi continui e vorremmo accompagnare questo sui Fatca con altri due: quello contro le doppie imposizioni e quello sulla sicurezza sociale, perché non ci siano situazioni di ingiustizia o iniquità e fare in modo che le due legislazioni possano dialogare nella tutela di quello che i cittadini possono fare”.
Ma alla domanda specifica all’ambasciatore Phillips sui possibili tempi e lo stato della trattativa in merito ai due possibili nuovi accordi la risposta è stata molto evasiva.
“Prima – ha dichiarato riferendosi a entrambe le possibilità, accordo contro le doppie imposizioni e quello sulla social security – abbiamo bisogno di verificare se ce ne sia la necessità e verificare se ci sono ingiustizie da sanare, altrimenti gli accordi non sono necessari”.
Insomma un “vedremo” che al momento non lascia molte speranze al Titano, anche se l’ambasciatore Phillips ha poi assicurato che tale verifica sarà più breve dei due anni impiegati per siglare l’intesa sui Fatca.
Nessuno al momento, né San Marino, né gli Stati Uniti ha fatto un calcolo se questo accordo che di fatto va a regolarizzare le situazioni di coloro che avrebbero dovuto pagare le tasse anche agli Usa me non l’avevano fatto, possa drenare dalle banche sammarinesi, ma da Abs rassicurano che l’impatto è molto lieve e comunque l’ambasciatore Phillips e il console generale Rupp hanno assicurato che non si tratta di nuove tasse ma solo di una emersione. Intanto si apprende che l’avvio dei Fatca tra gli Usa e gli altri paesi del mondo sta già fruttando all’amministrazione fiscale a stelle e strisce circa 6 miliardi di dollari.
L’accordo è comunque già operativo e quello siglato da San Marino è in base al modello 2 (si poteva scegliere anche il modello 1 forse più tutelante), che prevede il rapporto diretto da parte di ogni istituto di credito sammarinesi con quella che si può definire l’agenzia delle entrate americana, al contrario dell’accordo sul modello 1 che avrebbe avuto l’interfaccia con una struttura statale sammarinese.
Sul fronte sammarinese comunque l’accordo sui Fatca riguarda oltre 3mila sammarinesi con passaporto americano residenti sul Titano più altri 2mila residenti sul suolo Usa, per un totale di oltre 5mila cittadini con doppia cittadinanza che rappresentano più del 10% dell’intera popolazione sammarinese.
Franco Cavalli
