Una settimana per salvare il Rimini: trattativa a oltranza con la Luukap. De Meis potrebbe restare socio di minoranza con il 30%

de meisAvvocati che leggono e rileggono un abbozzo di accordo, i cavilli che vengono messi sotto la lente e i tifosi che attendono di sapere che fine farà la squadra del cuore. Si tratta ad oltranza e nell’assoluto silenzio. Senza dire una parola. Da una parte c’è Fabrizio De Meis, l’attuale proprietario di un Rimini con l’acqua alla gola, dall’altra la Luukap, la società di diritto inglese che fa base nel modenese e che da mesi tratta l’acquisto del club di piazzale del Popolo. Nel giro di una settimana si dovrebbe dare la stretta finale. L’accelerata c’è stata, e anche un riavvicinamento tra le parti non proprio ‘amiche’, nel momento in cui De Meis non è riuscito a far fronte alle scadenze. Niente pagamento degli stipendi martedì scorso con tanto di penalizzazione in classifica e blocco (almeno temporaneo) dei contributi che la Lega elargisce ai club ‘in regola’. Proprio in quel momento, ma probabilmente già da qualche giorno prima, il presidente del Rimini è stato costretto ad alzare bandiera bianca. E così, ipotizzando un possibile scenario futuro, De Meis potrebbe presto diventare socio di minoranza del club che due anni fa rilevò da Biagio Amati. La trattativa in atto, infatti, prevederebbe l’acquisto da parte della Luukap, del 70% delle quote del club. La stretta di mano ancora non c’è stata, quindi occorre andarci cauti visti i precedenti. Perché De Meis e gli uomini della Luukap si conoscono e si ‘frequentano’ già da mesi. Precisamente da giugno dello scorso anno.
Allora spuntò l’ipotesi di acquisto del 30% della società di calcio riminese da parte del gruppo italianissimo, ma con sede a Londra. Un primo patto nel mese di agosto. Diciamo una promessa di acquisto con tanto di caparra. Poi succede di tutto. Quel 30% la Luukap non lo acquisterà mai definitivamente, tra un ricorso e l’altro fino al giorno in cui si arriva al sequestro di quelle quote. Volano anche parole grosse con comunicati al veleno. Quando tutto ormai sembrava destinato a restare in un’aula di tribunale, la società ‘inglese’ si rifà sotto con una proposta d’acquisto che prevede, tra le altre mille cose (c’è pure una buonuscita per De Meis e uno stadio polifunzionale), anche il completo risanamento della posizione debitoria. Il numero uno del Rimini sbatte la porta in faccia ai ‘nemici’. Poi si arriva ai giorni nostri etorna a sbocciare un amore che sa tanto di uno di quei matrimoni nei quali ti senti incastrato. Così forse si sentirà De Meis in questo momento, ma con il 30% delle quote sequestrate, con i debiti sulle spalle e con il portafoglio sgonfio, non sembra avere molte altre vie di uscita. Il Resto del Carlino