Sappiamo molto bene che il nuovo e il vecchio anno sono semplici convenzioni per scandire ufficialmente il tempo.
Vogliamo però convincerci ogni volta delle positività che porterà in grembo il nuovo anno e siamo disposti ad azzerare i nostri preconcetti, dovuti all’esperienza vissuta. Anche nei confronti della Politica.
Invece, passati i primi giorni d’euforia buonista, torna tutto come prima.
È dalla politica che arriva la richiesta più esilarante: intitolare una via a colui che dieci anni fa morì latitante in Tunisia dove era scappato per sfuggire al giudizio della Magistratura italiana che, in nome del popolo omonimo, lo condannò a svariati anni di carcere per corruzione.
Posso capire la politica italiana che annoverando tra deputati e governanti svariati pregiudicati, possa sentirsi solidale con chi è stato “vittima” di situazioni simili alle loro.
È incomprensibile invece che tali aneliti giungano dalla Politica Sammarinese, notoriamente immacolata e al di sopra di ogni sospetto di corruttela.
Mosso da queste convinzioni e sperando che la richiesta di santificare Bettino Craxi resti un’aspirazione isolata, mi permetto buttare lì qualche nome meritevole a mio parere di campeggiare sulle insegne di vie, parchi, scalette o altro sito toponomastico.
Alla fine del 2009 è morto il Professor Giuseppe Rossi che per il contributo di crescita culturale, riferimento sammarinese verso l’Italia e l’estero, umanità e intelligenza, può a buon diritto essere annoverato tra i Padri della Patria.
Anna Politkoskaja, coraggiosa giornalista animata da valori civili inestimabili che ha sacrificato la propria vita per difendere i più deboli, lottando contro la menzogna di stato.
Ilaria Alpi, giornalista italiana che ha saputo affrontare la corruzione esportata in Africa, anche dai politici in questione.
Se vogliamo cambiare qualche vecchio nome alle nostre vie, si possono trovare nomi degni.
Marino Antimo Zanotti
335 7330258