Ungheria, sì a detenzione per i richiedenti asilo. Orban: “Siamo sotto assedio”

Il provvedimento, abrogato nel 2013 per le pressioni di Ue e Onu, è stato approvato con 138 voti a favore, 6 contrari e 22 astenuti. Il governo aveva annunciato il suo ripristino il 10 febbraio. Secondo la nuova norma, i richiedenti asilo potranno solo presentare domanda “in zone di transito” lungo i confini con la Serbia e la Croazia, dove dovranno attendere all’interno di “centri abilitati” l’esito della procedura.

Tutti i richiedenti asilo entrati in Ungheria saranno detenuti al confine fino alla decisione definitiva sulle loro domande. Lo prevede una legge approvata dal Parlamento di Budapest. Secondo la nuova norma, i richiedenti asilo potranno solo presentare domanda “in zone di transito” lungo i confini con la Serbia e la Croazia, dove dovranno attendere all’interno di “centri abilitati” l’esito della procedura. “Siamo sotto assedio” e l’attuale tregua dei flussi migratori è solo temporanea, ha detto il premier Viktor Orban, parlando alla cerimonia di giuramento di un gruppo di guardia frontiere, affermando e che la diminuzione del numero di rifugiati che arrivano sui confini magiari “è solo temporanea“. Per Orban “l’emigrazione è solo un cavallo di Troia del terrorismo” e ha avvertito che al momento “centinaia di migliaia di persone stanno pianificando di partire alla volta dell’Europa”. Il Fatto Quotidiano