UNIONI civili avanti a maggioranze variabili. Si salda in capigruppo l’asse tra Pd, Movimento 5 Stelle, Sel e il gruppo Ala dei verdiniani, più le Autonomie: il ddl Cirinnà 2 sarà incardinato oggi in aula al Senato e verrà discusso subito dopo la legge di Stabilità, quindi intorno a metà novembre (e il M5S col senatore Cappelletti già protesta perché la legge «è rinviata alle calende greche per lasciare spazio aduna ennesima legge vergogna, per incassare milioni di rimborsi elettorali»).
COME previsto, vota contro Ap (Ncd-Udc) che sui temi etici ritrova l’unità con gli altri partiti del centrodestra, Lega e Forza Italia. Contro anche Scelta Civica. Renzi è consapevole che una parte della sua maggioranza la pensa diversamente, ma non intende perdere altro tempo. «L’importante – ha detto a Rtl 102.5 – è che la legge si faccia. Credo che ci sia spazio per trovare un punto di intesa».
Particolarmente tesa la situazione in Forza Italia, partito che sui diritti civili ha una pluralità di anime. Nonostante Michela Vittoria Brambilla avesse affermato che FI avrebbe votato a favore, ieri il capogruppo Paolo Romani (che poi in conferenza dei capigruppo ha votato contro la calendarizzazione) e i senatori Gasparri, Matteoli, D’Alì, Caliendo, Malan e Cardiello hanno confermato che il partito, pur disponibile a unioni civili «nettamente differenziate dal matrimonio», è assolutamente contrario alla cosiddetta
stepchild adoption, prevista dall’articolo 5. Nel testo, si fa riferimento alla legge del 1983, che già introduce l’adozione da parte di un coniuge dei figli dell’altro coniuge, e si introduce la dicitura specifica «dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso».
Il no alla stepchild adoption è netto anche e sopratutto da Ap. «Sì ad ampliare i diritti patrimoniali anche per coppie delle stesso sesso – ricordava ieri Angelino Alfano – ma no all’equiparazione dei matrimoni e no all’adottabilità dei figli». Da notare che anche una trentina di senatori Pd hanno presentato una proposta di modifica al testo Cirinnà: Introduce l’affido rafforzato al posto della adozione, da disporre fino alla maggiore età del ragazzo. Riusciranno i cattolici del Pd a far passare questa linea, avversata dal resto del partito, da Sel e M5S?
«SU ALCUNE delle voci – ha detto ieri Renzi – ci sono opinioni diverse. Credo che sia giusto che il dibattito parlamentare possa aiutare, perchè non è che puoi dire su questi temi: “O così o pomì”. Non ci sarà una posizione del Governo su alcuni punti, che saranno lasciati alla libertà di coscienza. Ma c’è una posizione dei partiti che compongono il governo perchè la legge si faccia subito». «Sul 95% della legge – ha spiegato il premier – c’è l’accordo di tutti. Restano ancora alcuni temi su cui confrontarsi, come quello sull’adozione del figlio del partner di due persone dello stesso sesso. Tematiche che dividono e saranno affrontate in Aula».
