Università. Di Nubila: “Giornata nera per l’Università. Blocco ideologico segnato da un sinistrismo di vecchio stampo stalinista”

di nubila1“La nascita di un blocco ideologico segnato da un sinistrismo di vecchio stampo stalinista come non si sentiva da anni a San Marino e in Italia” ha portato sabato scorso alla giornata “più nera per l’Università sammarinese” tra “voto di scambio”, “cricche” e “patti spregiudicati”.

Così il professore Renato Di Nubila, ordinario all’Università di Padova e membro del dipartimento di Scienze umane dell’ateneo sammarinese, che in conferenza stampa si scaglia contro le recenti nomine del Senato accademico, dei direttori di dipartimento e la proposta del nuovo rettore.

E con sempre più forte l’idea di presentare ricorso.

Ricorsi inoltre, che sempre secondo Di Nubila, anche altri starebbero valutando, col timore però di possibili ripercussioni. Per Di Nubila alle elezioni di sabato scorso è andato in scena un “patto spregiudicato” che vedrebbe “in prima fila Luigi Guerra”, ordinario alla facoltà di Scienze dell’educazione all’Università di Bologna, “con la complicità politica” della squadra del segretario di Stato per l’Istruzione Giuseppe Maria Morganti. Di Nubila però, spezza una lancia a favore nei Morganti: “Ho apprezzato il suo metodo per la legge di riforma dell’ateneo, ma la sua squadra gli fa fare errori politici gravi. E lui è in difficoltà”.

Per Di Nubila (che sabato non è entrato a far parte del Senato accademico, nonostante l’annuncio, alla vigilia delle elezioni, della sua candidatura), esisteva un “patto scellerato” per portare dei grandi elettori nel Senato accademico e arrivare alla proposta di Corrado Petrocelli come rettore. A conferma del fatto ci sarebbe poi lo stesso comunicato stampa inviato dal rettore vicario Luciano Canfora domenica scorsa in cui si comunicava la “convergenza” del Senato accademico su Petrocelli. E infatti per Di Nubila, quel “patto scellerato” sarebbe avvenuto proprio con la “compiacenza di Canfora” che si sarebbe dimostrato così “uomo di parte”. Di Nubila racconta delle elezioni di sabato che hanno portato Anna Corradi a direttore del dipartimento Economia, Scienze e Diritto (Desd); Giacomo Stella direttore del dipartimento per Scienze umane (Dsu) e Canfora direttore del dipartimento Storia e Cultura sammarinese (Dss). Mentre nel Senato accademico sono entrati Gino Ferretti, Sebastiano Bagnara e Karen Venturini per il Desd; Giacomo Stella, Se- bastiano Bastianelli e Giacomo Scillia per il Dsu e Luciano Canfora, Lanfranco Ferroni e Corrado Petrocelli per il Dss.

Con queste nomine per Di Nubila si sarebbe raggiunto l’obiettivo di “azzerare il consenso” verso gli altri quattro candidati a rettore che oltre Petrocelli vedevano Stefano Zamagni, Vincenzo Milanesi, Paolo Di Nardo e Gino Ferretti. Insomma, ribadisce in conferenza stampa, la giornata di elezione si è trasformata in uno “spettacolo grave di partigianeria”, in cui il vicario Canfora “non ha garantito né la correttezza delle elezioni, né i requisiti dei candidati”. Per quanto riguarda il “suo” dipartimento di Scienze umane, Di Nubila parla addirittura di “ricatto”, spiegando di avere ricevuto comunicazioni in cui “neanche troppo velatamente” veniva avanzata una richiesta di “voto di scambio” dove “per entrare in Senato mi dissero – sostiene Di Nubila – che occorre sostenere Petrocelli come rettore, ma io – prosegue – mi sono rifiutato energicamente di accettare un voto di scambio”.

E così “sono rimasto fuori dal Senato accademico pur avendone tutti i requisiti, in quanto alla riunione per l’elezione al Senato, Guerra – racconta Di Nubila – ha indicato Sebastiano Bastianelli”. Per Di Nubila ciò sarebbe null’altro che una “azione punitiva perché da un anno denuncio una gestione non trasparente” dato che “c’è chi ha tenuto la funzione di direttore di dipartimento probabilmente senza averne tutti i requisiti. Io l’ho fatto notare – ha aggiunto – ma c’è stato un silenzio assordante”.

Di Nubila ricorda di aver già annunciato a Canfora l’intenzione di presentare un ricorso contro “trasgressioni molto gravi”. E in merito annuncia anche di aver accettato la richiesta dello stesso Canfora per un incontro il 2 giugno in ambasciata d’Italia a San Marino, sottolineando però che avrebbe preferito un incontro con tempi più celeri.

“Credo ancora in questo Paese – ha concluso DiNubila- Io vivo a San Marino da 30 anni e lo frequento da 40 perché ho sposato una sammarinese. Quindi il mio impegno civile va avanti. Ho intenzione di portare avanti una battaglia pulita, come uomo libero che non appartiene a cricche perché l’Università deve essere un palazzo di vetro, trasparente”. (…) San Marino Oggi