Uno bianca: assovittime, non ci sono atti secretati

(ANSA) – BOLOGNA, 05 GEN – “Noi siamo dalla stessa parte dei
familiari dei carabinieri uccisi al Pilastro e condividiamo
pienamente con loro l’ansia di chiarezza sui punti oscuri, ma
ieri nella cerimonia di commemorazione abbiamo sentito alcune
cose che possono creare confusione. Come, per esempio un
viceministro dire che chiederà al premier di desecretare gli
atti. Sulla Uno Bianca non ci sono atti secretati”. Lo dice
Alberto Capolungo, vicepresidente dell’associazione dei
familiari delle vittime della banda della Uno bianca, che tra il
1987 e il 1994 fece 23 morti e 100 feriti tra Bologna, Romagna e
Marche. Ieri era stato Galeazzo Bignami a raccogliere la
richiesta dei familiari delle vittime dei tre militari uccisi
nel 1991.
    “Noi ringraziamo le autorità che si dicono pronte a
intervenire – continua Capolungo ma la direttiva Renzi riguarda
vicende come Ustica, come la strage del 2 agosto 1980, mentre
per la Uno bianca non c’è l’oggetto. Chiedere la desecretazione
degli atti è fuori luogo. Inoltre la digitalizzazione è ormai
conclusa, mancano solo alcuni ritocchi. Non vediamo l’ora che
venga completata e su quello ci si potrà basare per una ricerca
storica, che è quello che vogliamo, da parte di persone
volenterose e competenti”. (ANSA).
   


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