Un’ottica liberale alla base del nuovo…di Alfredo Manzaroli

Gli effetti degli ultimi 10 anni di non governo sono  sotto gli occhi di tutti, eppure a molti non è ancora chiara la gravità della situazione. L’effetto distorsivo creato dal clientelarismo resiste ancora nel proteggere chi in questi anni l’ha alimentato, rendendo ottusa ed avulsa la mente di molti concittadini che nell’attesa del 27 di ogni mese continuano il loro tran tran imperterriti, terribilmente inconsapevoli e volutamente estranei alle logiche che tengono in piedi il pavimento su cui camminano anche loro. Pavimento che minaccia di crollare sotto il peso di una grave crisi e soprattutto del grave indecisionismo figlio di impreparazione, limiti cognitivi ma soprattutto di collusione con un sistema che in questi anni ha sfamato senza distinzioni di moralità, capacità o doti.

Salvarsi è possibile, lo dobbiamo dire, dobbiamo dare la speranza ai nostri concittadini. Ma bisogna lottare e bisogna farlo utilizzando nuove armi e non sempre i soliti mezzucci da contadini arricchiti. Gli strumenti necessari devono essere la legalità, la trasparenza, una ritrovata consapevolezza di cosa vuol dire essere sammarinesi in tutta la dignità che questo comporta. E aggiungo…il veicolo di questi valori assoluti dev’essere il LAVORO. Perché  il lavoro non è una bestemmia, non è la punizione per chi è meno furbo degli altri, ma è semplice e sublime strumento con cui si esplica la personalità e la dignità dell’uomo; dove le aspirazioni diventano stimoli; dove i limiti diventano sfide; dove gli obiettivi di oggi saranno i punti di partenza di domani. Per questo credo che in questo difficile momento  gli imprenditori, i professionisti ed anche i dipendenti che interpretano con una passione superiore alla mediocrità il loro ruolo abbiano la grossa responsabilità di bypassare il vecchio schema bolscevico che in questi anni ha cancellato aspirazioni, livellato il campo del merito, spento i progetti e premiato (spesso) chi non se lo meritava.

Un sistema meramente distributivo che ci ha fatto dimenticare come si costruisce e che sacrifici ci vogliono per mettere in piedi qualcosa di autosufficiente sia essa un’impresa, una qualche realtà produttiva o uno Stato.

Questo sistema è finito e ha da finire per lasciare posto ad un sistema liberale dove pari devono essere le opportunità e gli strumenti, ma differenti devono essere i risultati in base alle capacità, alla voglia ed al carisma.

Con una mentalità del genere ed il pragmatismo che ne conseguirebbe risolvere i nostri problemi sarebbe possibile e sicuramente le scelte si prenderebbero prima, in modo più consapevole e slegato da logiche di provvigione, tariffari o favori.

E’ ora che chi ha più da dare emerga, metta a disposizione la sua esperienza ed i suo background umano e professionale e dia il suo contributo per garantire al paese le opportunità e sicurezze che merita.

Alfredo Manzaroli

alfredomanzaroli@omniway.sm