Una telefonata disperata, la corsa nel cuore della notte e un salvataggio che ha evitato la tragedia. È la sequenza drammatica che ha visto protagonisti un brigadiere e un appuntato scelto della Radiomobile, intervenuti attorno alle 3 della notte tra il 14 e il 15 agosto lungo la strada Fangacci, all’altezza del cosiddetto “ponte dei suicidi” di Urbania.
Un trentenne della città ducale, sconvolto dopo un litigio con la fidanzata, aveva annunciato alla Centrale Operativa di Urbino di volerla fare finita. Quando i militari sono arrivati sul posto, lo hanno trovato con la schiena rivolta verso il vuoto, le mani aggrappate al parapetto e i piedi in bilico sul corrimano.
Il giovane, in evidente stato confusionale, appariva determinato nel suo gesto. Con grande sangue freddo, i due carabinieri hanno iniziato a parlargli per calmarlo, guadagnando centimetro dopo centimetro la possibilità di avvicinarsi. Poi, con una mossa rapida e coordinata, lo hanno afferrato per le braccia, riportandolo in sicurezza.
Il ragazzo, privo di documenti ma in grado di fornire le proprie generalità, ha confessato di soffrire da tempo di attacchi di panico. D’accordo con lui, i militari lo hanno accompagnato al reparto di psichiatria dell’ospedale di Urbino, dove è seguito da specialisti.
L’episodio, che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia, si è così concluso con un salvataggio che porta la firma di due uomini in divisa che non hanno esitato a rischiare per la vita di un giovane in difficoltà.