Pianificazione Territoriale Strategica (PTS)
Queste sono le formulette lessicali di moda negli ultimi tempi a largo uso e consumo da parte di più o meno capaci tecnici e/o incapaci personaggi politici che non hanno la più pallida idea di cosa sia la scienza Urbanistica e la relativa programmazione territoriale generale. Naturalmente tutto ciò dovrebbe essere supportato da idee progettuali complessive che guardino verso un’idea di “sviluppo Paese” orientata verso il futuro e questo non può succedere se chi ha le leve del potere (oggi Ciacci e ieri Canti) nell’andare avanti non fa altro che guardarsi i piedi. Quello che si cerca di far passare come buona politica è in realtà un sistema per fare come sempre della gran demagogia promettendo (molte chiacchere e pochi o nessun fatto) di mettere in cantiere strutture e infrastrutture completamente scollegate da un disegno territoriale organico compiuto di effettiva utilità per il Paese. Ad ogni azione compiuta sul territorio, generalmente ne corrisponde un’altra uguale o contraria il più delle volte inutile e/o dannosa e quasi sempre portatrice di effetti costosi quando non irreparabili. Facciamo un esempio: tanti anni fa in zona sportiva Ciarulla (Serravalle) e più precisamente di fianco allo Stadio del Calcio, sarebbe dovuta sorgere un’infrastruttura sportiva a carattere e di dimensione territoriale per attività sia ludiche che sportive al coperto. Un’infrastruttura che ci mancava, un “Palazzetto dello Sport” che avrebbe risposto alle esigenze di numerose attività sportive (Pallavolo, Basket, Pallamano, Ginnastica (vari tipi), Arti Marziali (vari tipi), Ping Pong, Biliardo, Tornei di Giochi da Tavolo Congressi Aziendali – Politici – Sindacali, Feste, Concerti, Spettacoli di vario genere…. ecc. ecc. e chi più ne ha più ne metta…). Dunque, uno spazio polivalente utile per l’universo mondo delle attività più variegate possibili. E invece qualche genio delle infrastrutture campate per aria, ha deciso (mi piacerebbe sapere il nome di colui che ha preso tale decisione) di fare una piscina olimpionica da 50 metri (utilissima per chi esercita sport natatori, guai a Dio, ci mancherebbe) ma poco utile per tutto l’altro universo dello sport a cui si è cercato di mettere una pezza realizzando una palestra con tribune mobili dentro la quale è sempre stato complicato fare qualsiasi tipo di attività (c’è, tra l’altro, un’acustica insopportabile). Quindi un’infrastruttura di una utilità parziale che mal si è adattata alle problematiche che si sarebbero dovute affrontare e che non ha risposto alle esigenze emergenti di un universo sportivo in espansione in tutti i settori. Invece di guardare avanti come avrebbe fatto un urbanista consapevole delle analisi e delle scelte da fare in queste situazioni analizzando un panorama a 360 gradi, si è guardato in prevalenza a soddisfare quella che era “una” richiesta mirata, accontentando solo una parte dell’universo sportivo Sammarinese. Ecco cosa succede quando le scelte sono parziali e buttate a pioggia sul territorio senza una programmazione urbanistica di carattere unitario che leghi e dia una logica territoriale alle singole scelte in un progetto che armonizzi ogni carattere distintivo di una società in sviluppo costante. E’ per questo che bisognerebbe lavorare ad un Piano Regolatore Generale (PRG) che cambi l’attuale catastrofica situazione in cui giace la nostra programmazione socio-economica a cui un buon PRG potrebbe dare finalmente, dopo 33 anni di vuoto, una risposta. Non volete il PRG di Boeri già pagato e pronto (solo da aggiornare)? Fatene un altro, ma subito, non fate come il sig.Canti che ha distrutto tutto quello che c’era di già pronto e già fatto; non fate come sta facendo il sig. Ciacci e cioè, un’emerita cippa, dimostrando la sua totale incompetenza e l’ignavia nel fare le cose come andrebbero fatte; per ignoranza? Certo, ma per chi ricopre una carica politica di responsabilità, l’ignoranza è una colpa grave, per cui chi non sa fare stia a casa sua a fare danni, il Paese ha bisogno d’altro e un segno di apprezzabile responsabilità sarebbero le dimissioni da un incarico immeritato che il Paese non si merita e di cui non ha bisogno. Ciao.
Augusto Michelotti












