Urbino. Maria Clara Muci sarà il candidato sindaco del Pd per la città dei duchi.

E’ l’assessore cinquantottenne la scontata vincente del ballottaggio delle primarie per la candidatura a sindaco della città dei duchi.

Vince contro un battagliero Giorgio Londei, il quale accetta la sconfitta. Affluenza in aumento rispetto il primo turno: hanno votato – per il ballottaggio – ben 4.000 elettori.

Ecco che cosa avevano detto al Resto del Carlino qualche giorno fa:

I candidati al ballottaggio del Pd, Giorgio Londei e Maria Clara Muci, attraverso le nostre domande fanno conoscere le loro posizioni su vari argomenti:

1) Cosa farà appena eletto sindaco?

Londei: «Discuterò con l’assessore regionale alla Sanità lo sviluppo delle eccellenze dell’Ospedale e la soluzione delle criticità; in Provincia ridiscuterò la deliberazione che ha ampliato la discarica di Ca’ Lucio chiedendone la chiusura; mi dedicherò alla questione dell’arredo urbano».

Muci: «Un intervento immediato sul decoro della città e delle frazioni dal punto di vista estetico e funzionale; semplificazione della macchina comunale, nuovo Ufficio di Relazioni con il Pubblico; un piano scuole, asili che necessitano d’interventi di manutenzione e recupero».

2) Quale deve essere il ruolo di Urbino nel territorio?

L: «Un punto di riferimento per le aree interne a livello politico e decisionale (per questo convocherò una Conferenza dei sindaci del Montefeltro su base volontaria), per l’erogazione dei servizi e lo sviluppo del turismo e cultura. “Urbino Capoluogo” non è arroccamento, ma sguardo al territorio consapevoli del proprio ruolo e delle proprie responsabilità».

M: «Urbino deve avere il ruolo di guida: porterò la mia esperienza maturata nell’Ambito Sociale, da estendere a tutti gli altri settori. Elaborando progetti comuni finalizzati a ottenere finanziamenti regionali, nazionali ed europei. Urbino deve avere la capacità di aggregare i comuni vicini attorno a sé per avere più forza politica per potenziare Sanità, Università e Istituti superiori e di formazione, Tribunale, Ersu e le altre istituzioni».

3) Intendete proporre la fusione con Fermignano?

L: «Urbino dovrà essere protagonista nel processo di riassetto del territorio, per questo penso alla Conferenza dei sindaci e a una Unione dei Comuni. Così si potrà valutare una fusione con i Comuni limitrofi come Fermignano, Petriano, Montecalvo in Foglia, Auditore e Isola del Piano ed altri che lo vorranno, nel rispetto di tutti».

M: «Ripartendo dalla seconda domanda, intendo un rapporto forte associando i servizi di tutti i comuni confinanti. Servizi associati e non fusione fra comuni che è una cosa molto diversa».

4) Cosa fare per migliorare i collegamenti con Pesaro, con la costa romagnola e con Roma?

L: «Utilizzare al meglio Ami e Adriabus per collegarsi con gli aeroporti ed integrandosi con i servizi ferroviari ad alta velocità. Preservare e potenziare le linee autobus Urbino-Roma e Urbino-Abruzzo-Puglia-Calabria. In prospettiva andrà poi ridiscusso il collegamento ferroviario, con la costa e verso Fabriano e la linea per Roma. Infine pensare a un grande progetto di viabilità per velocizzare i collegamenti fra Urbino e l’entroterra e fra Urbino e la costa».

M: «Il collegamento con Pesaro e la costa romagnola è un punto fondamentale per ridare slancio all’economia della città. La strada Pesaro-Urbino va assolutamente migliorata insieme ad una rapida attuazione per terminare il progetto Fano-Grosseto. Per idee faraoniche legate al rimedio di danni fatti anni fa, c’è tempo».

5) Che cosa fare per lo sviluppo economico e l’occupazione?

L: «Urbino deve innanzitutto saper cogliere tutte le occasioni come il Piano del Lavoro o le misure per i neolaureati, puntare sulla difesa e lo sviluppo delle aziende che operano sul nostro territorio, sviluppare il turismo, partecipare all’Expo 2015 e puntare ai 100mila turisti in più. Dobbiamo inoltre sviluppare l’artigianato (preziose sono le indicazioni di ReteItalia) e dare grande attenzione al comparto dell’agricoltura biologica e biodinamica, avere la banda larga ovunque».

M: «Accordo con l’Università per promuovere nuove forme di sviluppo per l’occupazione e co-working, condividendo anche il programma di Piero Sestili. Valorizzazione in termini manageriali dei nostri tesori, sviluppo dell’intero sistema turismo legato alle eccellenze locali, da mettere tutte subito in rete attraverso il progetto “Urbino 2.0”. Potenziare i servizi sociali che, come dice il premier Matteo Renzi, sono un pilastro del nostro vivere civile, aiuto alle famiglie in difficoltà e incremento dei posti di lavoro. Voglio riattivare la vecchia Casa Albergo, per ridurre la lista d’attesa degli utenti della nuova struttura. Revisione immediata del piano regolatore. Creazione subito di un ufficio dedicato all’intercettazione di finanziamenti e Fondi Europei».

6) Cosa manca al nostro sistema sanitario locale?

L: «Esigerò che la Regione ci riconosca quanto necessario al fine di sviluppare il nostro sistema locale, garantendo risorse umane e tecnologiche adeguate. Infine discuterò con i vertici regionali rispetto al nostro Ospedale, risolvendo alcune criticità e chiedendo di potenziare il Pronto Soccorso».

M: «Il potenziamento dei posti di Geriatria e di Medicina d’urgenza, come previsto, da attivare nel più breve tempo possibile. Il miglioramento della struttura del Pronto Soccorso, l’accorciamento delle liste di attesa, la maggiore presenza di specialisti nelle varie discipline (neurologia, chirurgia vascolare, urologia) ed esami diagnostici quali ecodoppler ecc.».

7) Come immagina la Urbino del futuro?

L: «Voglio una Urbino forte e protagonista. Forte perché capace di sviluppare le sue grandi potenzialità nel settore turistico, nella cultura, nell’agricoltura biologica e biodinamica, nel contempo difendendo il suo patrimonio e la sua identità. Protagonista perché capace di porsi al centro dei cambiamenti che stanno attraversando il Paese, come la nuova Provincia o la riforma del Senato».

M: «La sogno con gli stessi occhi con i quali l’ho ammirata la prima volta da giovane e me ne sono innamorata: forte, unita e vincente. Non con un ritorno agli anni ’80 fatti di chiusure e arroccamenti e successivo impoverimento umano ed economico. Insomma, la differenza che passa fra vecchio e antico, con tutte e due gli occhi al futuro di una realtà aperta al mondo con gioia, grazia ed eleganza».

8) Cosa potrà fare da sindaco per sostenere l’Università?

L: «Il sindaco di Urbino non può accettare che il finanziamento ordinario sia di 37 milioni di euro per l’Università di Urbino e di 56 milioni per Ancona, con un numero di studenti pressappoco uguale. Certamente potrò battermi a Roma perché questa disparità venga annullata o attenuata. Il sindaco di Urbino dovrà opporsi al modello universitario federativo nelle regioni, che nelle Marche significherebbe un unico cda e l’unificazione di tutti servizi».

M: «Attiverò uno strettissimo rapporto con il nuovo Rettore per rivalutare i parametri del fondo di finanziamento ordinario assegnato all’Università, attualmente sottodimensionato rispetto alle altre. Uno dei punti forti sarà collaborare in maniera sinergica per attirare finanziamenti europei attraverso i progetti. Gli effetti prodotti saranno: l’arrivo delle risorse e conseguente miglioramento dei parametri».

9) ERSU unico regionale o autonomo e locale come ora?

L: «L’ERSU va difeso duramente nella sua autonomia. Io mi batterò perché rimanga saldamente ancorato alla città e alla Università, a livello decisionale e operativo. Pensiamo ad una nuova proposta di legge salvaguardando l’autonomia, legando il diritto allo studio alle scelte strategiche di città e università».

M: «Assolutamente locale, come è ora».

10) Quali soluzioni per i giovedì di fuoco?

L: «Evitare la concentrazione di tutti i locali e le attrazioni nel centro cittadino, individuando spazi per i giovani anche al di fuori delle mura, utilizzando ad esempio i collegi universitari, sperimentare al Mercatale ormai libero qualche iniziativa».

M: «Aprire un tavolo di concertazione con Università, prefettura, residenti, associazioni di categoria e rappresentanti degli studenti. Ritengo interessanti le proposte fatte da un giovane come Federico Scaramucci. Il rilancio di una politica residenziale può essere la chiave di volta, insieme a istituti di credito locali, agevolando giovani coppie».

11) Si può rendere il centro zona pedonale?

L: «Il centro storico prima di tutto va riabbellito, ma anche rivitalizzato. Cercheremo di concentrare energie e risorse sul Centro Storico con soluzioni per l’esaltazione della bellezza anche con la cura di particolari come ad esempio quella di mascherare o nascondere i bidoni dei rifiuti».

M: «Tutti i centri storici delle città d’arte lo sono. Anche quello di Urbino lo dovrà diventare, in modo graduale per non creare disagi ai cittadini e svantaggi ai commercianti del centro. Il tutto con un piano di decentramento di uffici e servizi e aumento degli afflussi turistici nella città».

12) Quante lingue parla e quali?

L: «Parlo correttamente il francese, avendolo studiato a scuola, e l’inglese a livello base».

M: «Ho una conoscenza scolastica dell’inglese, ma parlo la lingua della gente».

13) Se diventa sindaco, lascerà le sue attuali occupazioni?

L: «Lascerò il giorno stesso dell’elezione la presidenza di Ami e Adriabus: come sindaco, nel ruolo di azionista di maggioranza relativa, difenderò un servizio vitale per la città».

M: «Ovviamente sì, non percepirò lo stipendio dal mio lavoro. A proposito, aspetto ancora che l’altro candidato dica quale reddito fruttino i suoi incarichi e se rinuncerà ai vitalizi che percepisce».