Urbino. Prof fa esami senza interrogare. Il rettore annulla tutto: «È illegale»

Nel ’68 gli esami universitari collettivi erano all’ordine del giorno. Oggi no. E cosa accade se un prof – per le ragioni più varie – fa esami di gruppo? Viene fuori un bel buco nell’acqua, perché sicuramente vengono annullati. Questo è quanto è accaduto all’università di Urbino, dove ieri il magnifico rettore, lo scienziato Vilberto Stocchi, con un decreto ha fatto fuori in un sol colpo 39 esami fatti senza interrogare gli studenti a tu per tu, ma attribuendo il voto sulla base della media presente nel libretto. «Dovevamo ripristinare la legalità – ha affermato il rettore – e così i ragazzi dovranno rifare l’esame. Poi ci saranno una commissione di indagine e una di inchiesta che mi faranno delle relazioni e prenderemo provvedimenti disciplinari nei confronti del docente».
La vicenda prende le mosse il 26 gennaio scorso, quando il 53enne professor Emanuele Russo di tecnica e metodologia dell’intervista (corso di laurea in Psicologia) aveva un problema da risolvere: 119 studenti di fronte a sé, poco tempo materiale per interrogare tutti e – fuori dalla porta – una gran nevicata. «Ho capito subito che erano troppi» ha detto il docente. E allora ha avuto quest’idea: «Ho chiamato il gruppo del secondo anno che ha frequentato le lezioni. Diciamo una trentina di ragazzi, un quarto dei presenti. Ho detto loro che dovevano tornare alle sette di sera e che avremmo risolto il problema degli esami».
I ragazzi lì per lì hanno abbozzato e atteso il loro momento. Racconta ancora il prof: «Dopo aver esaminato un’ottantina di studenti, ho detto ai ragazzi frequentanti che avrei dato loro il voto d’esame in base alla media del loro libretto. Per motivi di trasparenza, ho chiamato uno studente che insieme a me facesse il conteggio preciso degli esami sostenuti e calcolasse la media. Poi, ovviamente, ho aggiunto qualche punto in più perché i ragazzi si sono comunque impegnati durante il semestre ed era giusto premiarli. Una ragazza era contraria sul metodo e me lo ha detto. Ho chiesto che ne parlasse con i suoi compagni di studio e infatti subito dopo mi ha espresso la sua disponibilità ad avere la valutazione in base alle media del libretto». Poi, ovviamente, ho aggiunto qualche punto in più perché i ragazzi si sono comunque impegnati durante il semestre ed era giusto premiarli. Una ragazza era contraria sul metodo e me lo ha detto. Ho chiesto che ne parlasse con i suoi compagni di studio e infatti subito dopo mi ha espresso la sua disponibilità ad avere la valutazione in base alle media del libretto».
La scorciatoia però ha aperto una valanga di polemiche sui social network anche se il docente insiste nel dire che aveva «fatto una eccezione, agito extraregola, c’erano ragazzi arrivati a Urbino con la neve alta due metri per dare l’esame».
Il magnifico rettore la pensa però diversamente: la procedura seguita per 39 studenti è stata definita «inaccettabile». Dopo aver convocato il docente, ieri ha spiegato: «Il nostro regolamento didattico stabilisce che gli esami vanno sostenuti e consistono in una valutazione finale, che in questo caso non c’è stata. Noi dobbiamo ripristinare la legalità violata». Quindi? Per i 39 studenti il 2 marzo si torna in aula per ripetere la prova. Questa volta con le domande.Il Resto del Carlino