Urbino. Rubano 1.500 quintali di erba medica ?nell’azienda del sindaco: tre nei guai

gambini sindaco urbino

URBINO. Al termine di mirate indagini dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Urbino, la polizia di Urbino, supportato dalla squadra mobile di Pesaro, ha disarticolato un agguerrito gruppo specializzato in furti in danno di aziende.

Le indagini prendevano avvio da un ingente colpo consumato nella nottata fra il 2 ed il 3 ottobre scorso, a Urbino, ai danni del consorzio agrario “Terra Bio” di proprietà del sindaco di urbino Maurizio Gambini.

Nella circostanza i ladri, dopo aver forzato il cancello d’ingresso dello stabilimento, si impossessavano di oltre 1.500 quintali di sementi di erba medica, tanto pregiate da essere definite dagli operatori del settore “oro giallo”, per un valore di circa 500 mila euro, utilizzando poi alcuni camion per allontanarsi con la refurtiva. Immediate scattavano le investigazioni e dall’incrocio dei dati relativi ai controlli effettuati dalle pattuglie della Polizia si evidenziava la presenza sospetta in quella zona, nella notte in questione, di due camion.

Partendo da tale importantissimo spunto, i poliziotti, in breve, individuavano tre uomini, ovvero due italiani di 38 e 64 anni residenti nel foggiano e un cittadino rumeno di 39 residente in provincia di Ravenna, già noti alle Forze dell’Ordine, ritenuti costituire un agguerrito ed organizzato gruppo specializzato in furti in danno di imprese. La successiva attività di monitoraggio e di pedinamento condotta nei confronti dei tre anche in altre province delle Marche e nella vicina Emilia Romagna, consentiva di risalire al nascondiglio delle sementi trafugate, ovvero un capannone nella zona industriale di Cervia.

La perquisizione dell’edificio portava al rinvenimento di 460 quintali di sementi facenti parte del carico rubato. Inoltre, nel prosieguo delle indagini, venivano identificati due commercianti, presso le cui attività, a Treia e Reggio Emilia, venivano recuperati rispettivamente 392 quintali e 214 quintali di semi, sempre provento del medesimo “colpo”.

Sulla base dei solidi elementi acquisiti, i due foggiani e lo straniero venivano denunciati in stato di libertà per furto aggravato, mentre il commerciante treiano, veniva denunciato in stato di libertà per ricettazione. Nessuna conseguenza penale, invece, per il suo collega emiliano, risultato aver acquistato le sementi in totale buona fede. Prosegue l’attività d’indagine finalizzata all’individuazione di eventuali complici.

Corriere Adriatico

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