Urbino, sanità d’eccellenza: l’ospedale vola nelle classifiche nazionali per Ortopedia e Cardiologia

Arrivano conferme importanti sulla qualità dell’assistenza sanitaria offerta dall’Ospedale di Urbino, che si colloca tra le strutture più performanti d’Italia secondo l’ultimo rapporto del Programma Nazionale Esiti (PNE) curato dall’Agenas. I dati diffusi evidenziano un netto miglioramento delle prestazioni rispetto al passato, certificando l’uscita del nosocomio dal percorso di audit ministeriale e il suo inserimento nella lista degli ospedali che hanno fatto registrare i progressi più significativi.

A trainare i risultati positivi sono tre reparti chiave: Ortopedia, Cardiologia e il dipartimento materno-infantile di Ostetricia e Ginecologia. In particolare, l’Ortopedia urbinate figura ora tra le 126 migliori realtà nazionali per il trattamento delle patologie muscolo-scheletriche. Il reparto, diretto dal dottor Paolo Pirchio, ha ottenuto il massimo punteggio in cinque dei sei indicatori di qualità: spicca la tempestività negli interventi per frattura del femore, eseguiti entro le 48 ore nell’81,97% dei casi (contro una media italiana del 60%), e l’alto volume di protesi d’anca impiantate, con tassi di riammissione ospedaliera per complicanze ridotti al minimo.

Eccellenti anche le performance della Cardiologia guidata dal dottor Paolo Busacca, dove la mortalità a 30 giorni per infarto miocardico acuto è scesa al 3,92%, un dato nettamente inferiore alla media nazionale del 6,78%. Risultati lusinghieri arrivano infine dall’Ostetricia del dottor Leone Condemi, che si distingue per la gestione virtuosa del parto, con un basso ricorso all’episiotomia e percentuali ottimali per i parti naturali in donne con cesareo pregresso.

Per la dirigenza dell’Azienda Sanitaria Territoriale, questi numeri rappresentano la prova tangibile che la riorganizzazione interna sta funzionando, rendendo l’ospedale un punto di riferimento sempre più solido per l’entroterra e capace di attrarre pazienti anche da fuori territorio grazie all’innalzamento degli standard di sicurezza ed efficacia delle cure.