Us Acli contro violenza donne, Lembo ‘fenomeno da estirpare’

(ANSA) – ROMA, 25 NOV – Una partita da giocare tutti insieme
e dove non conta solo partecipare, ma vincere. L’Unione Sportiva
Acli, nella giornata internazionale contro la violenza sulle
donne, è scesa ancora in campo con lo slogan “cambiare per
vincere insieme” e organizzando una giornata dove al centro c’è
lo sport come modello di contrasto a questo fenomeno. Un
convegno moderato dalla giornalista Rai Simona Cantoni che si è
tenuto oggi presso la Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari della
Camera. E i dati nel 2022 sono ancora terrificanti: 21mila,
infatti, sono le donne uscite da violenze che restano senza
fonte di reddito, mentre sono già 21 i femminicidi nei primi sei
mesi del 2022 in Italia. “Il problema deve essere discusso anche
e soprattuto con i ragazzi. Purtroppo c’è un fenomeno
trasversale perché se vediamo i dati non ci sono distinzioni di
aree geografiche, di età o di classe sociale. C’è un problema a
monte che deve essere estirpato – ha aperto i lavori il
Presidente dell’US ACLI, Damiano Lembo – La prevenzione è un
elemento fondamentale per contrastare questo fenomeno. Poi
bisogna saper riconoscere e intercettare i comportamenti che
possono degenerare in queste violenze”. E proprio i ragazzi sono
tra i protagonisti di questa giornata, perché al convegno hanno
partecipato gli studenti dell’Istituto Verne Magellano di Acilia
e del De La Salle di Benevento. Tanti gli spunti di riflessione.
    Dall’onorevole Gilda Sportiello al presidente e ad di Sport e
Salute Vito Cozzoli che ha rimarcato come “lo sport e tutto il
sistema paese debbano interrogarsi su questo fenomeno”, passando
per il vice capo di Gabinetto del ministro Abodi, Daniele
Frongia, che individua nello sport “un mezzo potentissimo di
prevenzione, e attraverso il quale è possibile veicolare un
messaggio importante per contrastare la violenza sulle donne”.
    Non sono mancate poi testimonianze, come quella della presidente
della federazione danza sportiva, Laura Lunetta. “Porto la mia
esperienza come ballerina prima che di dirigente – racconta – La
danza è uno sport di coppia dove l’equilibrio di genere è
paritario e porta a un rispetto dell’altro, combattendo ogni
tipo di violenza”. (ANSA).
   


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