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(ANSA) – MILANO, 17 APR – L’autorità giudiziaria degli Stati
Uniti aveva richiesto il sequestro dei telefoni e dei
dispositivi elettronici di Artem Uss già contestualmente
all’arresto dell’imprenditore russo, che fu eseguito dalla
Polaria a Malpensa il 17 ottobre. Emerge, da quanto si è saputo,
dagli atti dell’arresto contenuti nel fascicolo sul caso del
40enne evaso dai domiciliari a Basiglio (Milano) il 22 marzo, il
giorno dopo l’ok dei giudici all’estradizione negli Usa.
Da quanto si è appreso, in base all’articolo 18 del trattato
bilaterale Italia-Usa sulle estradizioni, un articolo
riguardante la “consegna di beni, strumenti, oggetti e
documenti”, gli Stati Uniti avevano richiesto già con l’arresto
lo scorso ottobre il sequestro dei dispositivi e dei telefoni
dell’uomo d’affari. Telefoni che, invece, a quanto risulta, non
sono stati sequestrati, perché quando Uss uscì dal carcere il 2
dicembre per andare ai domiciliari gli furono riconsegnati (li
aveva lasciati al carcere di Busto Arsizio prima di entrare in
cella).
La rogatoria degli Usa che arrivò in Procura a Milano il 17
febbraio, con la richiesta di sequestro di telefoni, dispositivi
e anche carte di credito, potrebbe essere stata, dunque, un
sollecito ulteriore da parte degli Stati Uniti. Fu eseguita il
13 marzo, quando finalmente furono sequestrati i due telefoni
che erano rimasti nella disponibilità di Uss. (ANSA).
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