Scontri, manifestazioni, insulti, attivisti di sinistra arrestati, ma giornali e tv celano tutto: ecco quello che non dicono
Non ci sono solamente i suprematisti bianchi e i neonazisti ad alimentare tensioni e la spirale di violenza in cui gli Stati Uniti sembrano essere finiti dopo la tragedia di Charlottesville. Se, da una parte, Ku Kux Klan e le altre organizzazioni dell’estrema destra americana certamente non facilitano e anzi minano la convivenza pacifica degli Usa, soprattutto nei rapporti con le minoranze etniche, dall’altra la cosiddetta “left-wing” usa le stesse carte e non disdegna affatto l’uso della violenza e dell’incitamento all’odio contro il nemico. A cominciare dai rappresentanti nelle istituzioni. Nei giorni scorsi, per esempio, la senatrice democratica dello stato del Missouri Maria Chappelle-Nadal ha espresso su Facebook il desiderio che il presidente Trump “venga assassinato”, scatenando la reazione sdegnata del mondo politico. E questa è solo la punta dell’iceberg.
Gli scontri durante l’insediamento di Trump
La polizia ha incriminato oltre 200 manifestanti per le proteste che segnarono l’insediamento del presidente Trump, negli scontri in cui rimasero feriti sei agenti di polizia. Quella della sinistra radicale è una vera e propria escalation di odio di cui ha preso atto anche Naom Chomsky, il quale ha definito gli antifascisti “un importante regalo alla destra”. Anche Peter Beinhart su The Atlantic ha sottolineato l’esistenza di una “sinistra violenta”, così come ha fatto Kristin Tate su The Hill, testata non certa vicina alle posizioni di Donald Trump.
L’elenco degli episodi che condannano la «left-wing» è lungo, come la stessa Tate ha ricordato: “Rivolte a Berkley durante il discorso di Milo Yiannopoulos; 21 arresti. Poi ci sono gli istigatori violenti del movimento #DisruptJ20 su cui sta indagando il Dipartimento di Giustizia per i fatti accaduti durante la cerimonia di insediamento. Le violente proteste contro Trump a Chicago dello scorso anno. I tumulti di Portland; 71 arresti. I manifestanti che attaccano la polizia a Indianapolis. I fatti di Oakland, dove un ufficiale della polizia è rimasto ferito e un auto delle forze dell’ordine è stata semi distrutta”. Eventi che testimoniano una tendenza drammatica e pericolosa. La polemica sull’abbattimento delle statue dei Confederati e dei simboli degli stessi Usa – ultima quella di Cristoforo Colombo – rappresenta, inoltre, il segnale inequivocabile di un Paese che sta affrontando una crisi ideologica e identitaria. Il Giornale.it