Usa: l’inflazione frena a 6,4% su base annua, sale sul mese

 L’inflazione negli Stati Uniti rallenta a livello annuale ma aumenta su base mensile. I prezzi al consumo in gennaio sono saliti annualmente del 6,4%, rispetto al 6,5% di dicembre, mentre mensilmente i prezzi sono aumentati dello 0,5%. 

In gennaio l’indice core dei prezzi, quello al netto di energia e alimentari, e’ cresciuto del 5,6% su base annua e dello 0,4% su base mensile. L’inflazione frena quindi molto poco su base annua per il settimo mese consecutivo ma secondo gli analisti preoccupa la risalita su base mensile, con +0,5% dopo il -0,1% del mese precedente. 

 Le Borse europee confermano il rialzo

Proseguono in rialzo le principali borse europee dopo il dato sull’inflazione Usa in gennaio, leggermente sopra le stime. Milano e Madrid salgono dello 0,7%, Parigi dello 0,5%, Francoforte dello 0,4% e Londra dello 0,3%, Positivi i futures Usa a meno di un’ora dall’avvio. Scende a 176,8 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano in calo di 2,5 punti al 4,14%, mentre quello tedesco ne guadagna 1,2 al 2,378%. In calo il dollaro a 0,929 euro, 132,06 yen e 0,818 sterline. Cede il greggio (Wti -1,51% a 78,94 dollari al barile) in vista delle anticipazioni sulle scorte settimanali Usa secondo l’Api (American Petroleum Institute). In rialzo invece il gas naturale (+2,11% a 52,8 euro al MWh). Gli acquisti si concentrano sulle telecomunicazioni con Vodafone (+4,37%), Bt (+4,14%) e Telefonica (+3,62%). Cauta Tim (+0,24%) nel giorno del Cda sui conti. Acquisti sui petroliferi TotalEnergies (+1,14%), Eni (+0,72%) e Shell (+0,7%), più cauta invece Bp (+0,25%), mentre rimbalza Saipem (+1,94%) dopo lo scivolone della vigilia. In ordine sparso i bancari, con rialzi per Bnp (+1,75%), Unicredit (+1%) e Intesa (+0,6%), cauta Banco Bpm (-0,05%), cedono invece Commerzbank (-0,35%), Mps (-0,55%) e Standard Chartered (-1,18%). (ANSA).  


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