Usa. Rifiuta le cure e muore a 30 anni di anoressia. Ashley pesava solo 30 kg

Ha rifiutato le cure dopo che un giudice le aveva dato ragione ed è morta a 30 anni di anoressia. Ashley pesava appena 30 chili. È morta lunedì nel reparto cure palliative dell’ospedale di Morristown in New Jersey, come aveva chiesto.

La battaglia legale
La donna aveva vinto la sua drammatica “battaglia” tre mesi fa quando un giudice aveva accolto il suo desiderio di non essere sottoposta ad alimentazione forzata. Da sempre in lotta contro anoressia e bulimia, il suo fisico ormai era devastato: «Aveva le ossa fragili come una 92enne», hanno raccontato i medici. Inizialmente la procura dello stato del New Jersey aveva respinto la sua richiesta, sostenendo che Ashley non era mentalmente in grado di intendere e volere, ma nel ricorso ll giudice Paul Armstrong ha stabilito che la sua testimonianza era stata “schietta, reattiva, intelligente, volontaria, salda e credibile” e che a quel punto genitori, medici, psichiatri e il comitato etico cittadino, tutti avevano supportato la sua decisione di morire.

«Ora non soffre più»
Ashley aveva sofferto anche di alcolismo e depressione ed era in ospedale fin dal 2014. «Mi sento felice perché so che lei ora non soffre più, ma sento anche un profondo senso di tristezza perché la scienza moderna non ha potuto fare nulla», ha dichiarato Edward G. D’Alessandro Jr., avvocato nominato dal tribunale per Ashley. Il Dipartimento di Stato dei Servizi Umani non ha impugnato la decisione del giudice che ha citato nella sua sentenza un altro caso portato davanti alla Corte suprema statunitense, quello di Hilda Peter a cui era stato rimosso un respiratore: «I nostri tribunali hanno uniformemente riconosciuto il diritto del paziente di rifiutare le cure mediche come un principio fondamentale del rispetto dell’autonomia del paziente, alla sua dignità e autodeterminazione», ha concluso D’Alessandro. Corriere.it