USA. Sicurezza, Obama rafforza l’impegno «Tutta la potenza Usa contro l’Isis»

President Obama at 2014 Clinton Global InitiativeI MORTI della strage di San Bernardino rivendicata dall’Isis questa volta potrebbero fare la differenza. L’America si è ritrovata con la sindrome dell’11 settembre e potrebbe esplodere. Il presidente Obama è costretto ad andare a spiegare in diretta alla nazione la sua strategia contro il terrore che fino a questo momento nessuno sembra aver visto applicata con efficacia. Nel suo messaggio del sabato ha appena detto: «Vi difenderemo contro il terrore e non ci faremo terrorizzare», ma 24 ore dopo Barack è tornato davanti alle telecamere per promettere un’azione militare più incisiva sia col Pentagono all’estero che con l’Homeland Security negli Usa. Il presidente (che ha parlato quando in Italia erano le 2 del mattino) ha fatto il punto sull’inchiesta dopo la strage di San Bernardino si prepara a dichiarare apertamente che vuole la distruzione fisica dell’Isis e dei suoi terroristi e andrà a colpire anche i pozzi di petrolio, facendo leva su tutta la potenza degli Stati Uniti. È pronto a colpire la propaganda jihadista sul web e a intensificare i controlli nei centri d’ingresso e negli aeroporti stranieri, restringendo le procedure dei visti. Obama è diventato bersaglio dei repubblicani che lo accusano di fare troppo poco e spingono per mandare anche forze sul terreno.

ERANO CINQUE anni che Obama non si rivolgeva alla nazione dallo Studio Ovale considerato il luogo dal quale lanciare i messaggi più gravi e importanti per il Paese. «Non abbiamo prove che esista un complotto del terrore contro il nostro Paese», aveva detto solo una settimana fa, ma poche ore dopo Syed e Tashfeen si sono messi a sparare nel nome del Califfo.
Barack adesso ha realizzato amaramente che i terroristi dell’Isis come la giovane coppia di San Bernardino sono già in America da tempo e potrebbero colpire nuovamente. La Casa Bianca ha scoperto la forza devastante dell’auto-radicalizzazione dove i potenziali terroristi si sono fatti indottrinare e suggestionare via internet fino a diventare macchine di morte. Dopo il massacro della California l’Fbi ha già interrogato più di 300 persone e 27 sono state arrestate, compreso l’uomo che avrebbe fornito le armi d’assalto alla coppia assassina formata da Syed Farook e Tashfeen Malik. Il presidente deve spiegare nei dettagli all’America che centinaia di migliaia di agenti di polizia e dell’antiterrorismo, in divisa e in borghese sono in allerta ogni giorno per prevenire assalti o attentati e che la Casa Bianca non ha affatto preso alla leggera la minaccia. Non è un caso se il sindaco di New York, de Blasio ha organizzato ieri proprio a Bryant Park, uno dei posti più affollati di New York, una conferenza stampa per dire che la città rimane sicura ed è pronta a reagire.

ANCHE HILLARY Clinton chiede un’azione più incisiva e visibile e pretende in Siria una no fly zone. Barack è contrario perché non aiuterebbe affatto a mantenere il territorio sottratto ai terroristi. Per questo occorrono le truppe di terra che il Pentagono non manderà, ma che spera arriveranno dai Paesi vicini. Obama vuol puntare invece sulle «forze di spedizione speciali destinate a obiettivi particolari». Susan Rice, ambasciatrice americana all’Onu, ha però fatto sapere che i bombardamenti Usa potrebbero estendersi anche a Nigeria e Libia.

La Stampa