È L’AGENTE speciale dell’Fbi David Bowdich a rispondere ai giornalisti e ai familiari delle vittime. «La strage di san Bernardino è stata un atto di terrosimo», dice. Si tratta del primo massacro portato a compimento in America, se si pensa che a maggio Elton Simpson e Nadir Soofi vennero subito freddati dagli agenti, quando tentatorono di colpire un centro del Texas che ospitava vignette contro Maometto.
Intanto l’Isis sfrutta la tragedia per porre una sorta di rivendicazione. La notizia è confermata da Site, il sito che monitora le attività online dell’estremismo jihadista: «Due sostenitori dello Stato islamico hanno attaccato il centro nella città di San Bernardino in California». Il comunicato tuttavia non sostiene precisamente che Isis sia stato il mandante dell’attentato.
MERCOLEDÌ, prima di vestirsi per uccidere e morire è stata Tashfeen Malik, la moglie assassina, a mettere su Facebook con un nome falso il suo «voto di fedeltà» al leader dell’Isis. La barbara eccitazione del sangue, della violenza e della morte hanno prevalso sull’istinto materno di questa giovane donna musulmana sempre avvolta nel burka. Avere lasciato la loro bambina di sei mesi alla nonna, per andare ad uccidere 14 persone e ferirne altre 17, dimostra l’attrazione ammaliante del fanatismo islamico per il culto apocalittico.
Secondo molti investigatori sarebbe stata sempre Tashfeen a «radicalizzare» il marito e a spingerlo al massacro di coppia. L’Fbi ha scoperto che i due avevano contatti telefonici anche dagli Usa con i tagliagole dell’Isis, e con estremisti all’interno degli Stati Uniti, mentre si erano documentati sulla rivista Inspire per costruire i loro ordigni artigianali e letali.
ERANO simili a quelli fatti con una pentola a pressione dai fratelli Tsarnaev a Boston o dal giovane Faisal Shzad – anche lui pakistano – che tentò di piazzare un’auto bomba a Times Square qualche anno fa. Per gli investigatori federali i due ‘killer in sonno’ erano pronti a farsi a esplodere, ma il centro assistenziale di San Bernardi non era necessariamente il bersaglio designato. Non è ancora chiaro perché hanno scelto la festa di Natale per il massacro. Di certo, valutando l’arsenale trovato in casa si riesce a capire che la loro doveva essere un’azione a breve. Probabilmente l’operazione doveva essere più vasta, perché tanti dei tubi bomba già pronti non sono stati usati.
Della misteriosa Tashfeen, religiosissima e conservatrice, che lancia su Facebook il «voto di fedeltà» ad Abu Bakr al-Baghdadi, il califfo dell’Islam del terrore, si hanno pochissime notizie e nemmeno gli amici del marito che frequentano la moschea sanno descriverla perché non si scopriva mai il volto.
ALCUNI sostengono che abbia addirittura scelto come sposo un giovane americano proprio per venire a colpire il cuore degli Stati Uniti facendo finta di inseguire il sogno americano.
Gli specialisti stanno adesso risalendo ai primi contatti dei due giovani avvenuti su internet nel 2013, ai viaggi di Syed in Arabia Saudita e Pakistan, mentre non è escluso che la radicalizzazione possa essere avvenuta tutta in rete e all’interno degli Stati Uniti.
L’America adesso ha già iniziato il giro di vite sui visti. C’è chi li vuole applicare a tutti quanti i severi controlli riservati ai rifugiati.
Resto del Carlino