L’Unione Sammarinese dei Lavoratori intende fare chiarezza su quanto scritto in merito alla riforma tributaria elaborata dalla Segreteria di Stato alle Finanze.
Nell’unico documento ad oggi in possesso della scrivente Confederazione, documento che peraltro l’USL ha provveduto ad inoltrare a tutti i propri iscritti sono previste due ipotesi per quanto riguarda i lavoratori dipendenti.
Sottolineiamo la parola ipotesi: ad oggi non è presente alcuna proposta definitiva, né un vero e proprio progetto di legge.
La prima ipotesi comporta una riduzione della detrazione per spese di produzione reddito, che passerebbero dal 9% al 5%, comportando una taglio netto in busta paga intorno ai 100 € mensili. Cifra in gran parte recuperabile in sede di dichiarazione dei redditi, in particolare per le famiglie con figli a carico.
La seconda ipotesi è sicuramente più delicata, e comporta un abbattimento del reddito imponibile non più forfettario, ma analitico. Ciò significa che chi possiede un reddito fisso, avrebbe l’onere di presentare fatture e ricevute per poterne usufruire. In questo caso l’incidenza della riforma sarebbe legata a quanto e soprattutto cosa poter dedurre: occorre ampliare fortemente l’area delle deduzioni consentite.
In sintesi, all’USL preme evidenziare due aspetti: da un lato si sottolinea come l’intero sistema Paese debba fare squadra , evitando allarmismi che hanno l’unico effetto di alimentare lo stato già elevato di tensione in cui versano i lavoratori.
Dall’ altro, l’USL ribadisce su quali aspetti fondamentali occorra impostare la riforma : in primo luogo la concertazione e la ricerca di un ampia condivisione, evitando che si verifichino nuovamente “sorprese” come in occasione della recente Legge Finanziaria, quando l’art.56 è stato inserito tra la prima e la seconda lettura, delegittimando il ruolo delle parti sociali; inoltre, occorre puntare fortemente sull’equità, sull’accertamento dei redditi che oggi eludono la tassazione, sull’istituzione di un apparato efficace di controllo e sul potenziamento dell’apparato sanzionatorio.
I lavoratori chiedono questo: contribuire tutti e in proporzione alle rispettive capacità.
Se si centrerà questo fondamentale obiettivo, un sindacato responsabile potrà allora accettare anche un incremento della tassazione per i lavoratori dipendenti, considerato che le attuali aliquote si attestano in media al 5% circa.