More uxorio non è coppia di fatto. Il segretario Valentini spiega i punti salienti della Legge sulle residenze.

valentiniIllustrati i punti salienti della nuova disciplina sull’ingresso e la permanenza degli stranieri in Repubblica, approvati da una apposita Legge mercoledì. Tutti dati già noti, ma che a detta del segretario Pasquale Valentini non sono stati ben spiegati ai cittadini.

Soprattutto il punto riguardante il “more uxorio” che nulla ha a che fare con la “coppie di fatto” come molti hanno interpretato.

Il segretario Pasquale Valentini non lo ha posto come priorità.
Ha, anzi, volutamente sminuito il passaggio che, l’interpretazione affrettata di alcuni commentatori, è apparsa come l’apertura sic et simpliciter alle coppie omosessuali.

Ha ricordato il segretario Esteri: “More uxorio è l’unione tipo matrimoniale tra persone di sesso diverso, quindi impedisce la convivenza tra persone dello stesso genere. Noi abbiamo voluto aggirare questo paletto inserendo un’altra dizione, quella di coabitazione a fini solidaristici e di mutuo aiuto. Pertanto il more uxorio resta come resta integro il concetto di convivenza come marito e moglie. Insomma, non viene inserito il matrimonio omosessuale”.

Una soluzione osteggiata invano dalla minoranza che già pregustava la soddisfazione di aver superato radicati steccati culturali della maggioranza.

Nel suo intervento con la stampa il segretario Valentini ha, poi, evidenziato la ratio del nuovo provvedimento legislativo, che risponde ad una serie di riflessioni e di suggerimenti legati, sia all’esperienza applicativa della legge e delle norme in vigore, sia alle raccomandazioni provenienti dagli Organismi Internazionali (Ecri e Greta).

In sostanza viene tradotta in termini legislativi alcune disposizioni contenute nell’Odg del Consiglio seguente ad una Istanza d’Arengo dell’aprile 2014. E’ stata, quella di Valentini, una ricostruzione per punti.

Permessi per Istruzione meno legati ad una complessa burocrazia; permessi per programmi vacanza-lavoro, già avviata una trattativa con Australia e Nuova Zelanda permetterà di accogliere in Repubblica giovani di differenti nazionalità ovviamente in regime di reciprocità; permesso stagionale e temporaneo per i lavoratori stranieri (non solo badanti), è stato prolungata la validità da 11 a 12 mesi, rinnovabile per 3 volte consecutive; prevista l’estensione del permesso per fini umanitari alle vittime di tratta e di violenza; è tolto il differente trattamento tra sammarinesi originari, cittadini naturalizzati o per matrimonio. Viene concessa la possibilità di residenza per figli legittimi, naturali e adottivi e data la possibilità di residenza anche ai figli naturalizzati o per matrimonio. Aperture pure per gli affidamenti.

Tutto questo per un completo ricongiungimento famigliare, cioè tutelare l’unità famigliare e il rapporto genitoriale, anche con l’ampliare i permessi di soggiorno per l’intero nucleo famigliare del residente.

Prevista anche la concessione di permessi a stranieri che presentino particolari progetti di carattere economico e imprenditoriale, o rivestano incarichi dirigenziali in società, o occupino un significativo numero di dipendenti, o che svolgano incarichi dirigenziali in strutture sanitarie, in istituti bancari e finanziari, o di rapporti particolarmente significativi per San Marino.

Sia per loro che i familiari; tutto strettamente sotto controllo che le “promesse siano mantenute, controllo effettuato da una apposita commissione con votazione dei due terzi”.

Infine sono state dettagliate anche una serie di norme che permetteranno la revoca dei permessi concessi.

Gian Maria Fuiano, La Tribuna