In Italia il sesso a pagamento non è reato. L’intralcio alla circolazione sì.
Ancora una volta viene pizzicato un sammarinese mentre usufruisce delle prestazioni di una prostituta.
Nei controlli del fine settimana la polizia municipale di Riccione infatti, ha sanzionato due prostitute per viol’azione dell’ordinanza emanata dal sindaco: una delle due era già stata sanzionata durante gli ultimi controlli e nei suoi confronti
è scattato un verbale con applicazione della recidiva per 516 €.
Alla collega, controllata per la prima volta, è stato elevato un verbale di 258 euro. Sanzionati con un verbale da 258 € anche i due clienti, un cinquantenne della provincia di Sondrio e un cittadino di San Marino, sanzionato anche per
il mancato uso delle cinture di sicurezza.
Gli è stato sequestrato anche il veicolo come da prassi quando la multa non viene subito pagata all’agente accertatore: era rimasto senza contante.
Evidentemente la professionista gli aveva prosciugato il contenuto del portafogli.
Sarebbe interessante capire come è tornato a casa: dubitiamo fortemente abbia chiesto alla mo- glie di andarlo a raccattare. Battu- te a parte, si ricorda che almeno
in Italia, è reato solamente lo sfruttamento della prostituzione, mentre consumare un rapporto a pagamento è perfettamente legale.
Per questo i sindaci italiani, si devono scervellare per disincentivare la pratica di “caricare” le signore lungo la statale. Uno degli escamotage è legare il tutto all’intralcio della circolazione stradale, elevando pesanti contravvenzioni. Con lo spauracchio che la multa possa poi pervenire a casa… e vallo poi a spiegare alla consorte o alla fidanzata!
Come detto non è certo la prima volta che un sammarinese viene pizzicato. Anzi, soprattutto in estate, accade spesso e volentieri che vengano avvistate targhe biancazzurre nei pressi dei punti di maggiore andirivieni di clienti e prostitute. D’altra parte andare a marina ha i suoi vantaggi: in primo luogo, come già spiegato, al contrario di San Marino fare sesso a pagamento non è reato. Inoltre almeno teoricamente, si dovrebbe avere maggiore privacy. Di certo frequentare una eventuale esperta del sesso sul Titano, diventerebbe una sorta di segreto di pulcinella
Una retata antiprostituzione della polizia stradale che prima o poi chiunque scoprirebbe. Eppure c’è chi il problema aveva provato a risolverlo alla fonte.
Parliamo del movimento sammarinese 3.0, che nel suo programma insieme a casinò, grandi eventi e liberalizzazione della cannabis, ha inserito anche la liberalizzazione della prostituzione. Per quanto riguarda quest’ultima, la proposta guarda allo “stile tedesco” ovvero a “case di appuntamenti a gestione statale” e dovrà essere localizzata “esclusivamente nella zona industriale di Rovereta” e “in locali appositamente riservati e con licenza relativa”. Previsto inoltre “il divieto assoluto di esercitare tale attività oltre che in altre aree anche per la strada”. Obiettivo finale quello di azzerare completamente le tasse sul Titano.
Nell’attesa che queste proposte possano venire accolte, si consiglia ai “consumatori” di fare molta attenzione perché i controlli in Riviera quest’anno saranno serrati. Decisione questa che sommata al “divorzio breve” appena approvato in Italia, potrebbe avere serie ripercussioni sulle famiglie.
David Oddone, La Tribuna