Si scava tra la neve e le macerie nella speranza di trovare altri superstiti della valanga che ha investito l’hotel Rigopiano, nel comune di Farindola, sul versante pescarese del Gran Sasso. Secondo il soccorso alpino, ci sono i margini per salvare delle vite, anche se l’area della catastrofe ha sin qui restituito solo corpi senza vita. Tre sono stati estratti questa mattina, un quarto è stato localizzato. Mentre resta fermo a due il numero di chi si è salvato: Giampiero Parete e Fabio Salzetta, che al momento della valanga si trovavano all’esterno e da lì sono riusciti a lanciare l’allarme.
Il numero dei dispersi è incerto ma sicuramente importante. Sarebbero state almeno 34 le persone presenti all’interno dell’hotel: 22 clienti, otto membri dello staff e quattro persone in visita ma non residenti nella struttura, come spiega il sottosegretario regionale con delega alla Protezione civile, Mario Mazzocca: “Le persone registrate in Questura ufficialmente sono di meno, ovvero 22 ospiti e otto dipendenti. Ma è verosimile che vi fossero degli ospiti”. La Procura di Pescara ha aperto un’indagine per omicidio colposo.
La massa ghiacciata di proporzioni spaventose, un fronte di oltre 300 metri, si è staccata dalla parete in conseguenza del sisma che ha nuovamente e ripetutamente infierito ieri sul Centro Italia. Ed è precipitata giù senza trovare negli alberi una sufficiente resistenza. Nei pendii superiori, ha abbattuto un bosco. Ma un altro dato rende l’idea della sua sua forza d’urto: l’hotel Rigopiano si è spostato di dieci metri.
I primi a raggiungere nella notte l’area del disastro e a penetrare tra le macerie sono stati dieci finanzieri scialpinisti. Perché anche le vie di comunicazione con l’hotel erano state spazzate dalla valanga e sono state liberate solo dopo molte ore e tra difficoltà inenarrabili. Alla fine è arrivata sul posto, preceduta da una turbina spazzaneve, anche la colonna mobile dei mezzi di soccorso. Localizzato il punto dove si trovava il tetto dell’hotel e liberato il piazzale, i mezzi meccanici hanno iniziato a scavare. Sul posto anche le unità cinofile dei vigili del fuoco, che non registrano segnali di vita sotto la coperta di ghiaccio che si è stesa sull’hotel. I pompieri, di fronte al disastro: “L’albergo è stato spazzato via, non esiste più”. La Repubblica