Valentini, 21milioni di euro nel mirino. «Ma quei soldi sono già stati scudati». Da Forlì gli atti sono arrivati alla Procura di Rimini

valentini luigi riminiE’ su questa montagna di soldi che due Procure adesso vogliono vederci chiaro. Ventun milioni di euro che, anni fa, erano stati trovati a San Marino su un conto di Luigi Valentini, l’imprenditore riminese di successo, tra i più importanti produttori europei di mobili in kit.

Il tutto era emerso durante l’inchieste condotte dalla Procura di Forlì denominate «Re Nero» e «Varano». Secondo gli inquirenti forlivesi quei soldi non sarebbero stati semplici risparmi personali di Valentini, ma appartenevano alla società per azioni, Valentini spa: da qui l’ipotesi di reato di appropriazione indebita.

Adesso ad indagare sarà la Procura di Rimini attraverso gli uomini della Guardia di Finanza. Proprio nei giorni scorsi il gup di Forlì ha trasferito gli atti ai colleghi della Procura riminese.

«Sono stato io stesso a d eccepire l’incompetenza territoriale di Forlì per quanto concerne il mio cliente ed a chiedere che il tutto venisse trasferito a Rimini», specifica il difensore di Luigi Valentini, il professor Filippo Sgubbi.

Due anni fa il re del mobile prefabbricato era comparso davanti al gup forlivese perchè indagato per appropriazione indebita e per false dichiarazioni rese davanti al pubblico ministero.

Ma se per quest’ultima ipotesi di reato, il procedimento penale resta sospeso fino a quando nel procedimento principale, nel corso del quale sono state assunte le informazioni, sia stata pronunciata sentenza di primo grado, per l’ipotesi di appropriazione indebita da 21 milioni di euro, è stata sollevata la competenza territoriale: non Forlì deve giudicare, ma Rimini.

E così sarà. «Ma quei soldi sono già stati scudatici tiene a ribadire il professor Filippo Sgubbi 21milioni di euro che sono stati già dichiarati al Fisco. E’ tutto in regola. E come difensore posso dire che lo dimostreremo ampiamente» Nella maxi inchiesta sulla Asset Banca di cui Valentini era un socio non operativo, il re del mobile prefabbricato era stato un testimone eccellente. Il suo nome non era mai entrato nell’inchiesta come indagato. Invece su di lui pendevano le ipotesi di false dichiarazioni davanti al pubblico ministero ed appunto l’appropriazione indebita.

Toccherà ora a Rimini stabilire per l’appropriazione indebita se chiedere il rinvio a giudizio per l’anziano imprenditore riminese o direttamente l’archiviazione. Il Resto del Carlino