Un uomo di 55 anni, residente in un comune dell’alta Valle del Rubicone, è tornato ieri in tribunale per rispondere delle accuse di maltrattamenti e lesioni nei confronti della sua consorte. L’uomo, con un passato segnato da due condanne per maltrattamenti in famiglia nei confronti di sua moglie e delle sue figlie (all’epoca minorenni), è stato nuovamente coinvolto in un episodio di violenza domestica, avvenuto durante un litigio acceso, mentre era in stato di ebbrezza.
Il giudice Federico Casalboni ha esaminato le prove presentate dal pubblico ministero Alice Lusa, che ha ricostruito i fatti accaduti in un contesto familiare già segnato da precedenti violenti. L’uomo, durante l’ennesima discussione, ha aggredito la moglie strangolandola per alcuni istanti e provocandole lesioni. L’incidente si è verificato poco dopo che l’imputato, stando alla sua versione dei fatti, si era trasferito in un comune vicino, lontano dalla residenza della moglie, per evitare ulteriori contatti.
Nonostante le precedenti condanne e il divieto di avvicinamento alla casa familiare, l’uomo ha continuato a violare gli ordini di restrizione, agendo con violenza in stato di ubriachezza. La donna, che si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Milena Montemaggi, aveva già denunciato più volte il marito in passato, portando anche ad arresti e provvedimenti cautelari.
L’accusato, difeso dall’avvocato Marco Ferri, rischia ora una pena molto più severa, considerando il suo comportamento reiterato e le aggravanti legate alla condizione di ubriachezza. La vicenda evidenzia ancora una volta le tragiche dinamiche della violenza domestica, con un uomo che, nonostante i numerosi interventi legali e i provvedimenti di restrizione, ha continuato a minacciare la sicurezza della propria famiglia.
Il processo proseguirà con l’esame delle testimonianze e delle prove, con una condanna che potrebbe segnare l’ennesimo capitolo tragico nella vita di una famiglia già segnata dal dolore.