E’ arrivato in aula ingrassato e con le stampelle per problemi alle articolazioni. Ieri mattina, nella seconda udienza, padre Gratien Alabi è apparso decisamente provato. L’ex vice parroco sta affrontando il processo in Corte d’Assise ad Arezzo, accusato dell’omicidio di Guerrina Piscaglia, la casalinga sparita da Ca’ Raffaello in Valmarecchia, il 1° maggio 2014. Nel corso dell’udienza, durata dalle 9.30 alle 14, sono stati sentiti i familiari di Guerrina, per primi Benito Alessandrini e Giovanna Cremoni, suoceri della donna. Sotto una raffica di domande del pm, Marco Dioni, e della difesa, la coppia ha raccontato quel primo maggio che nessuno di loro dimenticherà mai. «Guerrina non era una donna che cercava altri uomini» ha detto Benito, insistendo sul fatto che la mamma di Ca’ Raffaello era sempre stata legata alla sua famiglia. «Mirco e Guerrina erano ben voluti da tutti– ha continuato Benito – e dopo la sparizione ho pensato che fosse andata via con un altro perchè i carabinieri inizialmente aveva parlato di allontanamento volontario. Non ci sarebbe stato niente di male, tante coppie si sfaldano». Alessandrini ha raccontato anche del legame che la famiglia aveva con i frati congolesi. «Con loro c’è sempre stato un buon rapporto e Padre Gratien è sempre stato giovale. Ma dopo quel primo maggio si faceva vedere sempre meno». Importante anche la testimonianza della suocera: quel 1° maggio vide la nuora uscire da casa e imboccare la strada verso la canonica. Una versione che ha confermato, anche se la difesa ha ribattuto invece che dall’angolo della casa dove si trovava Giovanna, non avrebbe potuto vedere Guerrina. Sull’sms ricevuto al cellulare da quello della nuora, Benito ha dichiarato invece che si accorsero del messaggio molti giorni dopo. Diceva: « Mirco mi stanca, vengo a prendere Lorenzo», e sarebbe stato inviato il 2 maggio. I suoceri però lo lessero solo il 13. La difesa ha insistito poi su altri aspetti: la macchia di sangue di ‘ignoto C’ nel garage della casa di Mirco e Guerrina, rinvenuto dai Ris, le chiavi lasciate nalla toppa di una porta secondaria dell’abitazione e la presunta relazione tra Mirco e una romena. Prossima udienza, il 29 gennaio. (…) Il Resto del Carlino
