Valmarecchia. Partita la caccia ai cinghiali. 600 animali nel mirino

cinghialiE’ RIPARTITA la caccia al cinghiale, in alta Valmarecchia. Per fermare il proliferare di ungulati, sono ben 10 le squadre (autorizzate e composte mediamente da 30-40 cacciatori) che il mercoledì, il sabato e la domenica sono in azione nell’ambito territoriale di caccia Rn2. «Le aree di caccia sono segnalate e perimetrate – spiega Angelo Pivi, guardia ecozoofila e responsabile della squadra di cacciatori al cinghiale della zona di San Leo – ed è vietato accedere all’interno di queste aree». I cacciatori registrano un aumento spropositato di cinghiali quest’anno: solo in quattro giorni sono riusciti ad abbatterne ben 36.
«Gli enti hanno stabilito che nei due distretti dell’alta Valmarecchia, devono essere abbattuti un totale di 600 esemplari – spiega Pivi – I cinghiali sono pericolosi per l’agricoltura e sulle strade, causando incidenti». Proprio per i contadini che hanno subìto danni, i cacciatori leontini hanno deciso di regalare loro (previa autorizzazione sanitaria da parte di Ausl e Provincia di Rimini) i pezzi di carne di cinghiale. «Abbiamo costruito una grande cella frigorifera a Pianacci di San Leo – afferma Pivi – autorizzata da Ausl e provincia, dove macelliamo la carne di cinghiale. Prepariamo le porzioni di carne scelta, dopo aver avuto l’ok dall’azienda sanitaria, e la consegniamo agli agricoltori che subiscono danni ai terreni per colpa degli ungulati». La caccia al cinghiale in Valmarecchia prosegue fino al 16 gennaio.

Resto del Carlino