Valmarecchia. Rimborsati dagli attacchi dei lupi

lupoUNA CINQUANTINA tra pecore, vitelli e mucche sbranati dai lupi da inizio anno a settembre. Gli attacchi soprattutto in Alta Valmarecchia, Pennabilli in primis, fino alle colline di Torriana e Poggio Berni, ma anche in Valconca. «Un lupo che scende in pianura è un lupo morto, finisce sotto un’auto», spiega Claudio Arrigoni, responsabile del settore per la Provincia. «Un dato, quello degli animali d’allevamento sbranati, in lieve calo rispetto agli ultimi anni – aggiunge –. Ciò grazie alla maggiore attenzione da parte degli allevatori, e ai sistemi di recinzione più efficaci, installati anche grazie ai contributi pubblici per il settore».
LA PROVINCIA ha deliberato a più riprese i rimborsi agli allevatori colpiti dagli attacci. «Portati da cani selvatici, volpi ma soprattutto lupi – precisa Arrigoni – che nel nostro territorio sono ormai stabili di numero, tra i 30 e i 40 esemplari, ripartiti per branchi di 5 ciascuno. Da questo punto di vista il territorio è saturo, non aumenteranno, perché ogni branco necessita di un certo spazio vitale, intorno ai 5mila ettari di terreno». L’aumento degli ungulati, in particolare caprioli e cinghiali, ha portato negli ultimi anni sul territorio montano del riminese un maggior numero di lupi. Ma la quarantina di lupi ‘riminesi’ non dovrebbe crescere ulteriormente di numero.
PER UNA pecora gli allevatori – nella delibera sono indicati i nomi delle aziende beneficiarie dei rimborsi – vengono risarciti circa 400 euro; per un vitello intorno ai mille. I valori maggiori per gli animali di razza più pregiata. Complessivamente, nei primi nove mesi di quest’anno, la Provincia ha stanziato oltre 16mila euro, ripartiti tra numerose aziende. Per l’esattezza 47 gli animali uccisi dai predatori, in gran parte pecore. Oltre 5 al mese. «Ormai gli allevatori – prosegue Arrigoni – visti i reiterati attacchi degli ultimi anni, fanno molta più attenzione al proprio gregge, ed hanno preso l’abitudine di far rientrare dal pascolo di sera e mettere al sicuro le pecore, portate negli ovili, e i vitelli, così come le vacche nutrici, che prima del parto vengono ricoverate nelle stalle tutte le sere». Il 90 per cento degli attacchi dei lupi vede le pecore nel mirino.

Resto del Carlino