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  • Vandalizzata Pietra d’inciampo per internato militare italiano

    (ANSA) – MONTOTTONE, 25 FEB – Danneggiata da vandali la
    Pietra d’inciampo davanti alla porta di casa di Mario
    Corradetti, internato militare italiano (Imi), a Montottone
    (Fermo), fatta installare dal figlio Rossano lo scorso 8
    dicembre. Rossano Corradetti aveva acquistato la Pietra
    dall’artista Gunter Demnig, autore delle installazioni (ce ne
    sono migliaia in tutta Europa), in memoria degli ebrei e dei
    deportati militari, civili, politici nei lager nazisti, dopo che
    il Consiglio regionale delle Marche aveva lasciato cadere il
    progetto di installarne altre.
        “Un atto gravissimo. Sto andando a denunciare il fatto ai
    carabinieri” dice Corradetti all’ANSA. Qualcuno ha cercato di
    staccare dalla pietra la lastra di ottone, rimasta danneggiata,
    con il nome di Mario Corradetti, la data di nascita e quella
    della deportazione. “Mio padre – ricorda il figlio – si rifiutò
    di combattere accanto alla Wehrmacht e ai repubblichini di Salò
    dopo l’8 settembre 1943, fu fatto prigioniero a Larissa, in
    Grecia, dalla Luftwaffe e deportato e internato nei lager
    nazisti di Sandbostel e Wietzendorf”.
        Liberato alla fine della Seconda Guerra Mondiale riuscì a
    tornare a casa. E’ morto nel 1986. Rossano ha curato e
    pubblicato un Diario tratto dagli appunti e dai ricordi del
    padre durante la prigionia, ha trasformato la casa di Montottone
    in un piccolo museo dedicato alla vita nei campi di
    concentramento e allo status dei militari italiani internati,
    che viene aperta in occasione del Giorno della Memoria, il 27
    gennaio, e altre festività civili. Ogni anno, in occasione del
    Giorno del Memoria, viene chiamato nelle scuole del territorio
    per raccontare la storia del padre. “Spero che non sia stata
    danneggiata anche la marmetta dedicata agli internati militari e
    l’albero di ulivo che avevo donato alla scuola media di
    Montottone” conclude Rossano. (ANSA).
       


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