Eppure sono soltanto sessanta consiglieri. Non c’è però modo che trovino un accordo per far uscire il Paese dalla marea di problematiche in cui naviga. Alchimie politiche: alleati il giorno prima, nemici quello dopo e viceversa. Non ci si preoccupa di trovare idee e modelli di sviluppo nuovi per la Repubblica. Il Paese è nel pantano e non vi sono soluzioni e progetti condivisi. Ecco allora che le priorità del Paese diventano solo le varie ed eventuali
La politica è almeno riuscita a fare quello che il tavolo tripartito non è riuscito a fare. Mettere d’accordo sindacati e ANIS. Almeno sulla questione della così detta “tassa razzista” applicata sui redditi di lavoro dipendente dei frontalieri.
Che a ben vedere non è poi una tassa ma solo un minore abbattimento d’imposta. Che a ben vedere poi non è più razzista di altre norme alle quali dobbiamo sottostare da parte di Paesi a noi vicini o lontani. Le famigerate black list o withe list.
Nella fattispecie si rifletta solo sul fatto che i frontalieri in ogni caso dovrebbero tassare il reddito nuovamente in Italia o nel loro Paese di residenza, recuperando parte della tassazione sammarinese La minor detrazione non è però applicata ai residenti non sammarinesi mentre è applicata ai sammarinesi residenti in Italia a loro volta purtroppo considerati frontalieri. Dov’è perciò la norma razzista?
E’ il semplice principio della potestà impositiva che ogni Stato sovrano è libero di esercitare. Certo non è un bel vedere, ma in ogni caso quando la cassa piange, tutti gli Stati mettono in atto gli strumenti a loro disposizione per sanare i rispettivi deficit di bilancio. Forse era sicuramente meglio togliere la detrazione spesa produzione reddito a tutti, residenti e non. Ma la politica si sa ha le sue logiche.
Lo sciopero fiscale non è però sicuramente la modalità corretta e civica per affrontare qualsiasi problematica concernente la tassazione.
I politici delle zone limitrofe si sono tutti mossi per chiedere che venga abolita la norma. Poco o nulla è però successo quando invece, già oltre due anni fa, la Repubblica Sammarinese è stata messa sotto assedio finanziario e fiscale. L’operazione ridimensionamento non era limitata però solo al nostro territorio ma a tutta l’area circostante. Qualcuno però aveva predetto, in tempi non sospetti, che i cocci sarebbero arrivati anche a Rimini. La verità è che siamo tutti più poveri, Invece che litigare tra noi o con i vicini più prossimi, sarebbe necessario che la politica facesse un passo in avanti, con idee ed azioni concrete, chiare ed eque.
Alberto Rino Chezzi