Varie ed eventuali di Alberto Chezzi

Eppure sono soltanto sessanta consiglieri. Non c’è però modo che trovino un accordo per far uscire il Paese dalla marea di problematiche in cui naviga. Alchimie politiche: alleati il giorno prima, nemici quello dopo e viceversa. Non ci si preoccupa di trovare idee e modelli di sviluppo nuovi per la Repubblica. Il Paese è nel pantano e non vi sono soluzioni e progetti condivisi. Ecco allora che le priorità del Paese diventano solo le varie ed eventuali

La politica è almeno riuscita a fare quello che il tavolo tripartito non è riuscito a fare. Mettere d’accordo sindacati e ANIS. Almeno sulla questione della così detta “tassa razzista” applicata sui redditi di lavoro dipendente dei frontalieri.

Che a ben vedere non è poi una tassa ma solo un minore abbattimento d’imposta. Che a ben vedere poi non è più razzista di altre norme alle quali dobbiamo sottostare da parte di Paesi a noi vicini o lontani. Le famigerate black list o withe list.

Nella fattispecie si rifletta solo sul fatto che i frontalieri in ogni caso dovrebbero tassare il reddito nuovamente in Italia o nel loro Paese di residenza, recuperando parte della tassazione sammarinese La minor detrazione non è però applicata ai residenti non sammarinesi mentre è applicata ai sammarinesi residenti in Italia a loro volta purtroppo considerati frontalieri. Dov’è perciò la norma razzista?

E’ il semplice principio della potestà impositiva che ogni Stato sovrano è libero di esercitare. Certo non è un bel vedere, ma in ogni caso quando la cassa piange, tutti gli Stati mettono in atto gli strumenti a loro disposizione per sanare i rispettivi deficit di bilancio. Forse era sicuramente meglio togliere la detrazione spesa produzione reddito a tutti, residenti e non. Ma la politica si sa ha le sue logiche.

Lo sciopero fiscale non è però sicuramente la modalità corretta e civica per affrontare qualsiasi problematica concernente la tassazione.

I politici delle zone limitrofe si sono tutti mossi per chiedere che venga abolita la norma. Poco o nulla è però successo quando invece, già oltre due anni fa, la Repubblica Sammarinese è stata messa sotto assedio finanziario e fiscale. L’operazione ridimensionamento non era limitata però solo al nostro territorio ma a tutta l’area circostante. Qualcuno però aveva predetto, in tempi non sospetti, che i cocci sarebbero arrivati anche a Rimini. La verità è che siamo tutti più poveri, Invece che litigare tra noi o con i vicini più prossimi, sarebbe necessario che la politica facesse un passo in avanti, con idee ed azioni concrete, chiare ed eque.

Alberto Rino Chezzi