
(ANSA) – NEW YORK, 15 MAR – Sembra ormai morta la trattativa
per la vendita del catalogo musicale dei Pink Floyd. Lo scrive
Variety citando sue fonti. Alla base del fallimento, i dissidi
tra i membri della band.
“Si può dire che non è più in corso – scrive Variety a
proposito della trattativa, citando una fonte – ma allo stesso
tempo è ancora sul tavolo. E’ una situazione strana”. Il prezzo
d’asta per l’acquisto della musica della band è di 500 milioni.
A contendersela Blackstone, Sony Music e Warner Music, ma a
mettere tra gli altri i bastoni tra le ruote ci sono Roger
Waters e David Gilmour, due dei tre membri viventi aventi
diritto, i quali si criticano pubblicamente a vicenda. A
complicare il quadro le posizioni politiche di Waters nei
confronti di Israele e dell’Ucraina che potrebbero ridurre il
valore del catalogo. In particolare uno dei suoi concerti in
Germania per il tour ‘This Is Not a Drill’ è stato annullato per
le sue considerazioni antisemite. Inoltre ha paragonato Israele
alla Germania nazista e ha detto che l’invasione dell’Ucraina da
parte della Russia non è stata ingiustificata.
Le fonti di Variety sottolineano anche che alla fine è
l’incapacità delle parti, che comprendono anche Nick Mason e gli
eredi di Richard Wright e Syd Barrett, a lavorare assieme il
motivo principale che impedisce di portare a termine la vendita.
(ANSA).
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