VATICANO: DOPO GLI SCANDALI, EMANATA NORMATIVA ANTIRICICLAGGIO

Con la legge 127, In vigore a partire dal 1° aprile 2011, lo Stato del Vaticano, di concerto con la comunità internazionale, va a dotarsi dei principi e degli strumenti giuridici atti a contrastare e prevenire il fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrrorismo.

Le norme riguardano i dicasteri della curia romana e tutti gli organismi ed Enti che dipendono dalla Santa Sede, e vengono promulgate con l’intento di ridare trasparenza e candore a quella che è stata definita, da Gianluigi Nuzzi, la “Vaticano Spa”, in particolare ad un’istituzione, lo Ior (l’Istituto per le Opere di Religione), macchiata dall’inchiostro del fascicolo aperto dalla procura di Roma.

Infatti, il presunto coinvolgimento dei vertici dello Ior nell’inchiesta sulla violazione delle norme antiriciclaggio italiane, che ha portato al sequestro di 23 milioni di euro, ha alzato un polverone non da poco, soprattutto se pensiamo che l’Istituto gestisce una mole di denaro non indifferente, la gran parte dei fondi del Vaticano insomma, proveniente da organizzazioni di beneficenza, ospedali cattolici e ordini religiosi.

La nuova legislazione prevede controlli sul denaro contante in entrata e in uscita, obblighi sul trasferimento di fondi, presìdi sanzionatori amministrativi applicabili ad “ogni soggetto, persona fisica o giuridica, ente e organismo di qualsivoglia natura, incluse le filiali e le succursali di soggetti esteri”, che svolge professionalmente un’attività di tipo economico o finanziario legata al Vaticano o alla Santa Sede, e che è tenuto al “rispetto degli obblighi di prevenzione in materia di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo”. (fonte:  http://www.vatican.va/vatican_city_state/legislation/index_it.htm)

L’impianto normativo è conforme ai principi vigenti all’interno dell’Unione e da piena attuazione alla Convenzione Monetaria fra lo Stato della Città del Vaticano e l’Unione Europea del 17 dicembre 2009 (2010/C 28/05), puntando ad inserire lo staterello nella “White List” dei Paesi che applicano gli standard internazionali antiriciclaggio.

Nella Lettera Apostolica scritta in forma di motu proprio, Benedetto XVI annuncia anche la nascita di un’istituzione collegata alla Santa Sede, l’Aif (Autorità di informazione finanziaria) dotata di personalità giuridica canonica pubblica e personalità civile vaticana. Sarà l’Aif a indagare sui dipendenti del Vaticano sospettati di violare le norme relative a tutte le attività economiche,  e che saranno poi giudicati dagli Organi giudiziari competenti dello Stato del Vaticano, ma sconteranno l’eventuale pena nelle carceri italiane. Il riciclaggio sarà punito con massimo 12 anni di reclusione, mentre 15 anni per reati legati al terrorismo e all’eversione.

La nuova legge prevede il carcere anche per malversazione ai danni dello Stato, truffa, abuso d’informazioni privilegiate, e altre pene a seconda delle diverse attività illecite: manipolazione del mercato, traffico di rifiuti, contrabbando, tratta di persone e reati sull’ambiente.

fonte: Mediapolitika.com