Sette anni fa le venne strappato il marito a seguito di un incidente lungo la superstrada Rimini-San Marino da un’auto guidata da una giovane donna russa di 30 anni residente a Mondaino.
Era il 28 gennaio del 2008 quando la signora restò vedova e ancora oggi aspetta il risarcimento da parte della compagnia assicurativa. La signora è difesa dall’avvocato Antonio Zavoli e dopo la morte del marito si è rimboccata le maniche e lavora come donna delle pulizie.
A seguito dell’incidente la vedova si è costituita parte civile nel processo per omicidio colposo ripreso ieri davanti al Tribunale monocratico di Rimini grazie alla decisione della Cassazione che di fatto imposto la riapertura del caso.
La Procura di Rimini infatti sulla base delle perizie e della consulenza di parte della difesa dell’indagata, aveva chiesto l’archiviazione e il gip l’aveva concessa. Nel frattempo, dopo 7 anni dalla morte e senza una sentenza, l’assicurazione auto dell’automobilista russa ha potuto non avanzare alcuna offerta di conciliazione né di anticipo sull’indennizzo spettante alla vedova.
Ieri l’udienza ha subito un ennesimo rinvio, al 24 settembre 2015, data in cui verrà ascoltata l’imputata.
Purtroppo a volte la giustizia è cosa bizantina con tempi geologici.
Marco Bolllini, La Tribuna