Veneto, profughi in rivolta prendono 25 persone in ostaggio

Notte di proteste e paura nel centro di prima accoglienza di Cona, in provincia di Venezia, dove alcuni migranti hanno preso in ostaggio 25 operatori che si occupano dei richiedenti asilo per diverse ore.

La rivolta è scoppiata ieri pomeriggio dopo la morte di una 25enne della Costa d’Avorio, Sandrine Bakayoko, ospite del centro. Secondo i richiedenti asilo, i responsabili della cooperativa hanno aspettato oltre otto ore dal malore prima di chiamare i soccorsi per la ragazza. Così hanno inscenato la protesta, bruciando alcuni scaffali e bloccando gli operatori all’interno del centro. Solo poco prima delle 2 di notte le forze dell’ordine sono riuscite a riportare la situazione alla normalità.

La giovane ivoriana è morta invece all’ospedale di Piove di Sacco, nel Padovano, dopo che all’arrivo dei sanitari è stata trovata in bagno priva di conscenza. Inutili le manovre rianimatorie.

Nell’ex caserma Silvestri di Conetta, frazione di Cona, che ospita il centro d’accoglienza ci sono ora oltre 1400 migranti, contro i 50 ospitati un nno e mezzo fa. E contro i 3mila abitanti di tutto il Comune. Il centro di accoglienza temporanea per i profughi ospitati in provincia è composto prevalentemente di tendoni fra i 500 e i 1500 metri quadri; sono infatte poche le strutture in muratura e hanno una capienza limitata. In ogni tenda dormono centinaia migranti in letti a castello; le donne sono circa 40 e hanno alloggi e servizi separati. Il Giornale