
Venezia è l’immagine plastica del clima impazzito di queste settimane e, pur non avendo una correlazione diretta con la secca del Po, della grande siccità che sta colpendo il nord Italia. In questi giorni la città lagunare ha toccato il ‘picco’ di bassa marea, con il livello dell’acqua a -65 centimetri, un fenomeno usuale per il periodo (il 69% delle basse maree si concentra tra gennaio e febbraio) ma mai così prolungato nel tempo in questi anni.
Il problema avrebbe dovuto lentamente rientrare in queste ore ma restano difficoltà, tangibili per i residenti, di una città che vede le proprie ‘strade’ acquee impraticabili alle barche. “La bassa marea sta facendo registrare un valore importante – aveva sottolineato all’ANSA il responsabile del Centro maree del Comune, Alvise Papa – La permanenza in ore del livello della marea sotto i -50 centimetri. Infatti era almeno da 15 anni che non registravamo una permanenza così prolungata”. Un fenomeno, tiene a chiarire Papa, correlato in qualche modo alla siccità e alla mancanza di precipitazioni ma non direttamente dipendente da quest’ultima.
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