È TORNATA in patria, atterrando ieri all’aeroporto Marco Polo di Venezia alle 12.45, la salma di Valeria Solesin, la ricercatrice 28enne morta negli attentati di Parigi. Ad accoglierlo, oltre ai genitori, il fidanzato e la sorella di quest’ultimo, anche il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, il presidente della Regione Luca Zaia e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Alla vista della bara ricoperta di fiori bianchi, la nonna di Valeria ha avuto un malore.
IL FERETRO è stato accarezzato dal padre Alberto, dalla madre Luciana e dal fratello Dario, immobile e con gli occhi gonfi di lacrime. Il padre e la madre hanno ricevuto l’abbraccio commosso del ministro dell’Istruzione Giannini, del governatore Zaia, e di Brugnaro. È stato lo stesso sindaco a volere fermamente che l’addio a Valeria diventasse un evento pubblico. Intervenendo due giorni fa all’inaugurazione della stagione del Teatro La Fenice, ha ricordato la straordinaria risposta dei concittadini in occasione della fiaccolata in memoria della ricercatrice tre giorni fa in Piazza San Marco. Ieri anche le parole del governatore Zaia: «Valeria è un modello per i nostri giovani».
LA BARA della giovane rimarrà esposta al pubblico oggi e domani nell’androne del municipio a Ca’ Farsetti, sede del Comune, davanti al Canal Grande, per l’estremo saluto dei concittadini. Martedì, invece, Piazza San Marco ospiterà i funerali laici, decisione mai presa prima ma, come spiega il sindaco di Venezia, simbolico messaggio di «incontro tra le genti di diverse culture, in una cultura di diritto e di pace». E i genitori di Valeria, vincendo il riserbo che aveva caratterizzato il loro lutto, hanno accettato la proposta del sindaco di mettere a disposizione quanto mai offerto prima ad un veneziano dall’epoca della Serenissima.
DUE PROCURE sono al lavoro per per gli attentati di Parigi, quella di Roma e quella di Venezia. La prima procede per il reato di strage sulla base di un’informativa dei carabinieri del Ros relativa ai terroristi del 13 novembre, la seconda si riferisce in modo specifico all’assalto compiuto dai kamikaze al Bataclan. Valeria sarebbe stata raggiunta da due colpi al teatro Bataclan: uno all’emifaccia sinistra, l’altro, mortale, alla spalla sinistra. Entrambi provenivano dall’alto.
IERI, dopo l’arrivo in aeroporto, il feretro è stato trasportato all’ospedale all’Angelo di Mestre dove è stata effettuata una ricognizione su disposizione della Procura lagunare. Oggi il trasferimento a Ca’ Farsetti, per l’allestimento della camera ardente. La cerimonia, a cui potrebbe partecipare anche il Presidente della Repubblica Mattarella, per desiderio della famiglia sarà «aperta alle donne e agli uomini di ogni credo». Anche il Patriarca di Venezia, mons. Moraglia, ha ricordato la giovane rivolgendosi alla sua famiglia: «Se lo gradite, oggi, siete in modo particolare nella nostra preghiera».
Resto del Carlino