«PERCHE’ mi dovrei vergognare? Io non rubo nulla». L’italiano di Maria, 25 anni, dall’altro capo del telefono, sembra stentato. «E’ qualche mese che non parlo nella vostra lingua, ma mi rifaccio appena arrivo». Maria è una pendolare del sesso: d’inverno brava ragazza nel suo paese d’origine, in estate viene a Rimini a fare la stagione, sul marciapiede. Lei, insieme ad altre connazionali (tutte assistite dall’avvocato Massimiliano Orrù), è diventata, ormai, una habituèe di Rimini d’estate. «Ai miei genitori racconto che vengo a fare la stagione al mare, come camerera all’inizio e poi come hostess. E che da voi gli stipendi sono molto alti. In realtà mi prostituisco. Non mi vergogno a dirlo. E perchè dovrei?spiega la giovane- In tre mesi arrivo a guadagnare 30mila euro. Tutti quei soldi non li vedrei mai in una vita normale. Da noi c’è la povertà più assurda. Invece vendendo il mio corpo, posso comprare una casa di lusso al mio paese ed avere tutto ciò che voglio. Per me e per la mia famiglia. Mi posso permettere oggetti ed un tenore di vita, lavorando solo tre mesi all’anno. Non ho alcun rimorso. Da pochi mesi ho un fidanzato, sa quello che faccio. Ancora due anni e poi smetto. Divento vecchia».
E SEMPRE più ragazze, sue connazionali, seguono le sue orme. «Con l’estate 2015 sarà la quarta volta che faccio questa vita, è redditizia, ormai ci siamo organizzate. Alcune mie amiche hanno deciso di seguirmi dopo aver saputo quanto incasso. Siamo in quattro e ci difendiamo a vicendaspiega Maria. Prendiamo i numeri di targa dei clienti. I male intenzionati ci sono sempre. Sono i rischi del mestiere».
DA MAGGIO a settembre il numero delle prostitute presenti in strada a Rimini si moltiplica: dalle 20-30 che stazionano durante l’inverno, in estate si arriva anche a novanta. Rimini sud, zona Bellariva e Miramare è terra delle romene mentre a Torre Pedrera e statale sono le bulgare che regnano incontrastate. In minoranza, ma in costante aumento le ungheresi.
SONO, invece, sempre meno le ragazze di origine albanesi, le uniche spesso in mano a clan di sfruttatori. E ogni estate non mancano le guerre fra le lucciole per dividersi il marciapiede a suon di botte e insulti.
«D’ALTRONDE-spiegano le forze dell’ordinela piazza riminese è molto ambita perchè, non soltanto è redditizia, ma anche perchè, a differenza della zona Ravennate, non è spartita dai diversi clan dei protettori». Basta l’arrivo di una prostituta più giovane e più bella a scatenare la battaglia. «Spesso, proprio in estatespecifica l’avvocato Massimiliano Orrùsi rivolgono a me prostitute colpite dal foglio di via nel Ravennate che scelgono di provare a lavorare a Rimini. Qualcuna tenta il trasferimento su questa piazza che, nel mondo delle lucciole, ha un certo appeal». Il Resto del Carlino