“Verde? Macché, è marrone”: Grillo torna all’attacco del nucleare

Beppe Grillo è tornato a far sentire la sua voce attraverso un post pubblicato a sua firma sul blog del Movimento 5 stelle. L’argomento scelto dal garante del M5s non è la guerra, e nemmeno il referendum delle prossime settimane, ma il nucleare. Beppe Grillo è tornato a cavalcare una delle antiche battaglie del suo Movimento, quelle care al popolo del “vaffa” che da quando il Movimento è diventato meno di lotta e più di governo ha scelto altri lidi, facendo crollare il partito di Giuseppe Conte nei sondaggi di preferenza.

Una mezza verità è peggio di una grande balla e si usa spesso in Italia mistificare le informazioni“, esordisce Beppe Grillo nel suo post, dove denuncia che in merito al nucleare “ci si basa sul particolare per offuscare la verità generale“. In particolare, il garante del Movimento 5 stelle attacca senza mezzi termini il cosiddetto “nucleare green“, quello che a detta di Grillo “vorrebbe inserire nella tassonomia verde europea“. Da qui è partito il vero attacco del garante del Movimento, che accusa: “Verde! Come se le centrali nucleari non emettessero CO2! Non emettono CO2 nel momento in cui generano il vapore, quindi nel momento in cui producono energia elettrica, ma se facciamo un’analisi del ciclo di vita di una centrale nucleare scopriremmo che ne emette in quantità pazzesche“.

Beppe Grillo si è affidato alla disamina tecnica effettuata a partire dai dati dell’istituto tedesco Oko-Institut di Darmstadt, da parte di Uwe R. Fritsche. Le conclusioni tratte da Beppe Grillo, però, hanno ben poco di scientifico: “Per favore, non dite che è pulita, che è verde. Non raccontate balle! L’energia nucleare non può rientrare nelle energie rinnovabili, perché non è verde, è marrone!“. In base ai quei dati, spiega Grillo, “una centrale nucleare dalla sua origine, ovvero dalla sua costruzione fino alla sua demolizione, emette una quantità infinita di CO2. Per l’estrazione dell’uranio, la sua lavorazione, la costruzione del reattore, la demolizione del vecchio reattore, la bonifica del sito, il trasporto e la bonifica delle scorie, che non si sa dove mettere, beh, il conto effettivo di emissioni di gas serra è di 250.000 tonnellate di CO2 in un anno“.

Sempre prendendo a modello i dati di Fritsche, Grillo mette in evidenza che il professore ha “preso in esame una centrale eolica, una fotovoltaica, una a carbone, una idroelettrica, una a gas e una nucleare. Dopo 25 anni, una centrale nucleare emette molto di più dell’eolico, molto più del fotovoltaico, molto più dell’idroelettrica; è soltanto leggermente meno della centrale a carbone“. Conclusioni piuttosto ovvie, considerando la natura dell’energia eolica, idroelettrica e di quella fotovoltaica.


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