Ricordiamo Paolo Borsellino,
un uomo fedele alle istituzioni democratiche, un magistrato che ha dato prova di grande capacità e di coraggio, un uomo che per 55 giorni cercò la verità sulla strage di Capaci fino a quando le bombe non stroncarono la sua vita, i suoi affetti, il suo lavoro investigativo.
Cosa aveva capito della morte del suo collega Giovanni Falcone? Non lo possiamo sapere perché aveva scritto tutto meticolosamente sulla sua agenda rossa, scomparsa misteriosamente e non venite a dirci che fu Cosa nostra a far scomparire l’agenda, anzi vorremmo sapere perché il magistrato Ayala, che si trovò sulla scena della strage nei minuti immediatamente successivi, come ricorda Fiammetta Borsellino su Repubblica, ha dato versioni differenti della sua testimonianza.
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