Verso la nota di censura per l’operato di Antonella Mularoni in politica estera?

Il dibattito sulla politica estera si chiuderà probabilmente con una nota critica nei confronti del Segretario di Stato agli Affari Esteri, Antonella Mularoni. L’opposizione su questo punto è assolutamente compatta e ai suoi 25 voti si aggiungono senza ombra di dubbio i due degli Eps. Il sentimento del fallimento della politica estera è però ormai diffuso in ampi settori della maggioranza e appare facile che un documento di attenuata censura possa trovare un numero di voti di certo superiori alla metà dei Consiglieri. Una censura non è certo la medesima cosa di una mozione di sfiducia, che avrebbe, se approvata, l’effetto immediato delle dimissioni del Segretario di Stato, ma lascerebbe un segno indelebile sulla dignità politica dell’elemento di punta del governo, su cui erano risposte le speranze dell’intero Paese. La moderazione nell’uso dello strumento la si deve, con tutta propabilità al ripensamento che il Psd ha effettuato dopo l’apertura dei primi spiragli di dialogo; due settimane fa era invece convinto che fosse giunto il momento per infliggere il colpo risolutivo ‘ad una politica asfittica e pericolosa per il Paese’.

La Tribuna