NEW YORK CON LA FRASE «Todos somos americanos» Barack Obama martedì ha chiuso la sua prima telefonata nella storia col presidente cubano Raul Castro. Poche ore dopo, lo storico muro eretto dagli Usa contro Cuba che reggeva da oltre 60 anni è caduto. Obama è andato in televisione a fare l’annuncio e Raul Castro da Cuba ha fatto altrettanto in contemporanea da l’Avana. Entrambi hanno riconosciuto la straordinaria mediazione e l’appoggio di papa Francesco. Al palazzo di Vetro Ban Ki moon ha salutato la fine del disgelo, che prelude alla fine dell’embargo come un atto di importanza straordinaria. È una pagina della storia che cambia. Cuba verrà tolta dalla lista nera dei Paesi che esportano il terrorismo. I cittadini Usa potranno viaggiare più liberamente verso Cuba e si apriranno i commerci e le telecomunicazioni con minori restrizioni per internet e per la libertà di espressione. ERA STATA la stretta di mano nel 2013 al funerale di Mandela tra Obama e Castro a dare segretamente avvio a colloqui riservati ad alto livello. Tra qualche settimana il Dipartimento di Stato potrebbe aprire la sua ambasciata non lontano dal Malecon davanti alla baia e i cubani faranno altrettanto a Washington. Alan Gross il cittadino Usa detenuto da 5 anni a l’Avana con l’accusa di fomentare l’opposizione è stato rilasciato ed è già rientrato in America. Un’altra riconosciuta spia cubana/americana è stata rilasciata dopo 20 anni. E la Casa Bianca come gesto di reciprocità ha rilasciato i 3 detenuti cubani accusati di spionaggio in Usa. Alan Gross dopo aver perso 45 chili di peso nelle carceri cubane ha dichiarato: «È una vera benedizione essere ritornati cittadini liberi. Ringrazio Obama per quello che ha fatto». IL SEGRETARIO di Stato Kerry ha accolto Gross sotto la scaletta dell’aereo. Questa mossa pubblica e così ben preparata è il segno che tra Washington e l’Avana è arrivata una radicale svolta politica: da parte cubana l’allentamento delle restrizioni personali e commerciali, da parte americana l’inizio di una nuova collaborazione con la fine dell’embargo. Il vecchio Fidel, che non appare in pubblico da qualche settimana, sembra aver seguito tutte le difficili fasi dei negoziati anche con gli alti prelati della diplomazia vaticana. La crisi dei missili russi puntati sull’America nel 1962 dopo l’invasione fallita della Baia dei Porci coordinata dalla Cia nel 1961, due episodi che hanno racchiuso la nascita di Obama (nel 1960), ieri sembravano davvero appartenere alla preistoria. Ma per i repubblicani americani la scelta di Obama è sbagliata e «indebolisce l’America» perché dicono «ha ceduto ai Castro» e di fatto li ha legittimati. Il Resto del Carlino
