Anche nelle strade della Repubblica, i segni della tragedia si fanno sempre più evidenti. Quello della viabilità, dei sinistri mortali, non è più un problema che riguarda soltanto le grandi metropoli, ma si estende al nostro territorio, toccando vite e famiglie, lasciando dietro di sé dolore e sgomento.
L’ultimo drammatico episodio di ribalta nazionale, ha visto coinvolto un ciclista di 65 anni, morto a Marina di Manduria (Taranto) dopo lo scontro con un’auto. Non può essere certamente considerato un caso isolato. Lutti, gravi conseguenze, vite spezzate, sono ormai all’ordine del giorno. Serve allora affrontare il problema di petto, con determinazione, modificando il codice della strada, rendendolo più rigoroso e punitivo per coloro che mettono a repentaglio la vita degli altri.
Proprio in Italia, il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge sulla sicurezza stradale e una delega per la riforma del Codice della Strada. Un’iniziativa che rappresenta un passo avanti, ma che deve essere affrontata con la massima serietà e attenzione. È necessario intervenire su diverse aree, comprese le sanzioni, la prevenzione e l’educazione stradale. Ma non basta. È fondamentale concentrarsi anche sulle zone a traffico limitato, gli autovelox e la segnaletica.
Tra le misure proposte dai nostri vicini, vi è un innalzamento delle sanzioni per la guida sotto l’effetto di alcol e droghe. L’introduzione dell’obbligo assoluto di non assumere alcolici per i conducenti già condannati per reati specifici, insieme all’utilizzo dell'”alcolock”, un dispositivo che impedisce l’avvio del motore se il tasso alcolemico supera lo zero, rappresentano passi importanti per contrastare questo grave problema. Inoltre, la guida sotto l’effetto di droghe sarà punibile indipendentemente dallo stato di alterazione psico-fisica, e la positività al test rapido comporterà il ritiro immediato della patente e un divieto di conseguire il titolo di guida per tre anni.
La sicurezza stradale non può essere trascurata nemmeno per i neopatentati. È previsto un divieto di mettersi alla guida di veicoli di grossa cilindrata prima di tre anni dal conseguimento della patente, un provvedimento volto a evitare situazioni di pericolo dovute all’inesperienza dei giovani conducenti.
Prevista altresì più attenzione verso i ciclisti, con norme specifiche sul sorpasso in sicurezza e l’obbligo di mantenere una distanza di almeno 1,5 metri. È un dovere proteggere anche chi ha scelto di spostarsi in bicicletta, promuovendo un’alternativa sostenibile e salutare alla mobilità urbana.
Io credo che anche sul Titano sia indispensabile agire con tempestività e decisione per rendere il codice della strada più severo, imponendo sanzioni dure per chi può diventare un pericolo per se stesso e per gli altri. Magari partendo proprio dall’inasprimento dei provvedimenti contro chi utilizza il cellulare alla guida, situazione questa ormai diventata la regola.
La sicurezza stradale è una priorità che non deve finire in secondo piano. Il nostro governo è chiamato a fare la sua parte, prendendo spunto, se necessario, anche dalle iniziative intraprese in Italia, non solo per non diventare magari un porto franco rispetto a Rimini, ma soprattutto per garantire maggiore serenità ai sammarinesi sulle strade.
David Oddone
(La Serenissima)