È successo l’inimmaginabile a Blatten, piccolo villaggio di montagna nel Canton Vallese, situato a 1.500 metri di altitudine nella valle Loetschental. Il crollo del ghiacciaio del Birch ha travolto case e strade sotto una colata di fango, ghiaccio, terra e detriti, distruggendo gran parte del paese. Le autorità locali hanno confermato che al momento risulta dispersa una persona.


«Abbiamo perso il villaggio ma non il cuore», ha dichiarato il sindaco Matthias Bellwald, che già il 19 maggio aveva disposto l’evacuazione di tutti i 300 abitanti. Bellwald ha assicurato: «Faremo tutto ciò che umanamente è possibile per ridare un futuro a Blatten». Parole di profondo sconforto sono arrivate anche dal consigliere di Stato del Vallese, Franz Ruppen, che ha definito l’evento una «catastrofe totale, ben oltre quanto si potesse immaginare».
Anche la presidente della Confederazione svizzera, Karin Keller-Sutter, ha voluto esprimere la sua vicinanza agli abitanti tramite un messaggio su X: «È terribile perdere la propria casa. In questo momento sono vicina agli abitanti di Blatten».
Il ghiacciaio del Birch era monitorato da tempo, soprattutto dopo che nei giorni scorsi una frana aveva depositato sulla sua superficie circa 9 milioni di tonnellate di detriti. Questo accumulo ha aggravato la situazione, causando un aumento dei crepacci e uno spostamento del fronte del ghiacciaio di circa dieci metri al giorno, fino al crollo drammatico che ha inghiottito il villaggio.
Un evento che richiama i frequenti ‘Bergstuerze’, ovvero crolli montani, che dalla metà degli anni ’90 hanno colpito la Svizzera con conseguenze spesso drammatiche, segnando profondamente le comunità alpine.