
(ANSA) – NAPOLI, 08 NOV – Il giudice di Napoli Dario Gallo ha
assolto Sergio Di Palo, ex fidanzato di Tiziana Cantone – la
trentunenne che il 13 settembre 2016 si suicidò, nel Napoletano,
dopo la diffusione in rete di alcuni suoi video privati – dalle
accuse di falsità privata, simulazione di reato, calunnia e
accesso abusivo a sistema informatico. L’uomo e la Cantone
furono indagati per aver falsamente accusato di aver diffuso
sulla rete i video alcune persone, risultate invece estranee ai
fatti.
Di Palo è stato assolto dall’accusa di falsità con la formula “il fatto non sussiste”; dall’accusa di calunnia perché “il
fatto non costituisce reato”; dall’accesso abusivo per “improcedibilità” (manca la denuncia) e dalla simulazione di
reato perchè “il fatto non sussiste”.
I reati per i quali Di Palo (difeso dall’avvocato Bruno
Larosa) è stato assolto venivano contestati in concorso con
Tiziana Cantone, che però nel processo non è stata imputata in
quanto già morta. L’accesso abusivo al sistema informatico, che
in realtà altro non era che il suo profilo Fb, è stato
contestato solo a Di Palo.
Fu la Cantone a sporgere una denuncia nei confronti di un
gruppo di cinque persone che riteneva colpevoli di essersi
appropriate e di avere diffuso le immagini hot sul web. Le
indagini però fecero emergere delle incongruenze sulla
testimonianza della donna (la quale ad esempio riferì di avere
perso il cellulare) e gli inquirenti, alla fine, decisero di
archiviare la posizione dei cinque nei confronti dei quali era
stato inizialmente ipotizzato il reato di diffamazione e di
violazione della privacy. Ne scaturì l’inchiesta per calunnia
nei confronti di Di Palo e Cantone, poi morta suicida il 13
settembre 2016, nell’abitazione della zia, a Casalnuovo di
Napoli. Dunque resta ancora senza nome chi diffuse i video.
(ANSA).
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