Un’ondata di solidarietà travolge Villa Verucchio e si espande in tutta Italia per sostenere il luogotenente dei carabinieri Luciano Masini, indagato per eccesso colposo di legittima difesa dopo aver fermato il giovane egiziano Muhammad Sitta durante la notte di Capodanno. A pochi giorni dall’apertura di una raccolta fondi su GoFundMe, organizzata dall’associazione ViVilla, sono già stati raccolti oltre 30.000 euro per coprire le spese legali di Masini.
Il luogotenente Masini è stato al centro dell’intervento che ha posto fine alla drammatica aggressione avvenuta il 31 dicembre. Stando alla ricostruzione ufficiale, dopo aver intimato a Sitta di fermarsi e di gettare il coltello, il carabiniere ha seguito il protocollo, sparando colpi di avvertimento verso il suolo. Tuttavia, quando l’aggressore si è avvicinato pericolosamente, Masini ha esploso cinque colpi che hanno colpito Sitta alla spalla, al torace e al capo, uccidendolo.
La raccolta fondi a favore di Masini è stata accompagnata da numerosi messaggi di sostegno. La comunità locale e molti italiani hanno voluto esprimere vicinanza a chi considerano un “eroe” per il coraggio dimostrato in un momento di estrema tensione. “Comandante, siamo con lei!” è il messaggio che ha risuonato a Villa Verucchio, accompagnando la rapida crescita delle donazioni.
L’associazione ViVilla ha spiegato che oltre 1.100 donazioni sono state effettuate fino a oggi, superando ogni aspettativa. “Le adesioni si moltiplicano a dismisura oltre ogni nostra previsione – ha scritto ViVilla sui social –. Parte dei fondi raccolti sarà devoluta anche alle vittime dell’aggressione, nel rispetto della trasparenza e in accordo con l’Arma dei carabinieri”.
Grazie al sistema della piattaforma GoFundMe, che adegua automaticamente il limite della raccolta in base alla frequenza e al volume delle donazioni, la solidarietà verso Masini continua a crescere. La prossima settimana, l’associazione fornirà ulteriori dettagli su come verranno distribuiti i fondi, con il duplice obiettivo di aiutare il luogotenente e supportare chi ha subito l’aggressione.