Nonostante infatti fosse stata scelta una data che offriva diverse possibilità di vacanza e quindi di tenere lontano i cittadini dalla Repubblica (in molti comunque ne hanno approFIttato, anche alcuni consiglieri di maggioranza) e di conseguenza dalle urne, i sammarinesi sono andati a votare.
Una legge che non aveva neppure un anno di vita (fu approvata il 5 maggio 2010) è stata abrogata.
Stando infatti ai dati, ben 13.330 sammarinesi sono andati a votare.
Per il quorum (una sorta di doppio quorum in verità) erano necessari almeno 10.552 “sì” e il numero di votanti che hanno marcato la casella del “sì” sono stati ben 12.166.
I sammarinesi sono andati a votare per il quesito referendario sulla compravendita dei terreni e soprattutto per ripristinare in tutti i casi la necessità di una maggioranza qualificata (almeno 39 voti) in Consiglio Grande e Generale per consentire la vendita di terreni di proprietà dello Stato.